Sono numerosi gli studi che dimostrano la stretta connessione tra ambiente e salute. Tra le varie attività in natura, grande attenzione è posta sull’efficacia dell’immersione in ambienti forestali, veri e propri “tuffi nel verde”, che producono effetti benefici, scientificamente documentati, per la salute umana.

Gli esseri umani contemporanei mancano di contatti frequenti e diretti con la natura: da specie evolutasi per migliaia di anni in sintonia con l’ambiente, siamo divenuti per lo più “animali da città”. Ciò ha avuto e ha tuttora importanti conseguenze in termini di disequilibri fisici e mentali; quando ambiente e salute infatti prendono strade separate, le ripercussioni non tardano a manifestarsi, così com’è avvenuto in Giappone negli anni ‘80, e accade ancora oggi, i livelli di stress e techno-stress sono sempre elevatissimi.

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Shinrin-yoku, tradotto in italiano come “bagno nella foresta”, è una pratica che nasce per fronteggiare tale situazione: il termine è stato coniato attorno al 1980 dal Ministero delle Foreste giapponese nell’ambito di un programma di sanità pubblica e il bagno nella foresta è divenuto strumento ufficialmente riconosciuto nell’assistenza sanitaria preventiva del Paese: si tratta di un’attività che prevede una profonda immersione nella natura e che grazie alla stimolazione della mente, del corpo e dei sensi può portare importanti benefici in termini di salute.

L’ambiente naturale giova alla salute

Uno dei maggiori studiosi e ricercatori di Shinrin-yoku è il Dottor Qing Li, immunologo e Presidente della Società Giapponese di Medicina Forestale. Ugo Corrieri, psichiatra e psicoterapeuta, riporta alcuni punti interessanti dei suoi studi in una recente pubblicazione, evidenziando i benefici delle Terapie Forestali e il ruolo degli ormoni vegetali emessi da vari tipi di essenze.

“Camminare di prima mattina o primo pomeriggio in un bosco assolato e ricco di grandi alberi è estremamente benefico – scrive Corrieri riprendendo il professor Li – Gli ormoni delle piante raddoppiano il numero e l’efficacia dei linfociti Natural Killer e di varie proteine ematiche con azione anticancro”. È interessante notare poi come questi sottolinei che per godere dei suddetti benefici possa bastare “anche una sola immersione mensile di alcune ore in foresta”.

La ricercatrice australiana Jess Nithianantharajah, Professoressa Associata presso l’Università di Melbourne, ha dimostrato che “camminare regolarmente nei boschi permette di combattere malattie neurodegenerative quali il Parkinson e l’Alzheimer; vivere immersi nel verde ha addirittura forti capacità neurorigenerative“. Le Terapie Forestali agiscono positivamente su molteplici parametri fisiologici: immunitari, cardiovascolari, metabolici, respiratori e sulla salute mentale, risultando una risposta estremamente interessante anche nei confronti delle patologie croniche.

Il panorama italiano: ambiente e salute si incontrano

L’Italia si sta muovendo da alcuni anni in maniera più strutturata nell’ambito delle Terapie Forestali, consolidando il valore del binomio ambiente e salute, sono infatti nate diverse realtà, tra cui l’Associazione Italiana di Medicina Forestale (AIMeF), la Società Italiana di Medicina Forestale (SIMEF) e l’Associazione Nazionale Operatori Professionali Terapie Forestali in Foreste Italiane e in Outdoor Education (TeFFIt).

Le prime sono prevalentemente impegnate in attività di sperimentazione dei Bagni di Foresta con l’obiettivo di strutturare metodi condivisi secondo un approccio scientifico di monitoraggio dei benefici; la TeFFIt invece è una rete sinergica fra Medici Forestali, Università e Associazioni, che ha come scopo il riconoscimento delle Terapie Forestali come Promozione della Salute nel Sistema Sanitario Italiano.

Dove andare per un tuffo nel verde?

Tra i primi siti già qualificati per la Terapia Forestale c’è il Bosco del Respiro del FAI della Paganella a Trento, le foreste delle Valli del Natisone in Friuli Venezia Giulia e la Foresta del Teso a Pian dei Termini a San Marcello Piteglio in provincia di Pistoia. Altre zone interessanti sono quelle dell’area territoriale della Foresta Modello delle Montagne Fiorentine e le bellissime Foreste Casentinesi. Nel 2015 sono stati aperti 3 sentieri dove poter praticare i Bagni di Foresta: l’Oasi di Zegna in provincia di Biella, Verano e Avelengo in Alto Adige.

Il valore della natura per la vita

Un’osservazione sempre più consapevole e attenta della complessità degli ecosistemi forestali può aiutare a guardare con gli stessi occhi la speculare complessità dell’organismo umano; si tratta di una prospettiva sistemica, utile per il mondo della salute e della medicina, essenziale per trattare ogni individuo nella sua totalità e unicità.

In quest’ottica, preservare la natura e, nello specifico le foreste, è essenziale. Secondo l’ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi di Carbonio (INFC2015) però, “i boschi italiani sono molto più poveri in biomassa (media di 150 m3/ettaro) rispetto a quelli austriaci o tedeschi (media di 350 m3/ettaro)”. Il nostro è “un Paese ricco di boschi poveri“, come definito dal Comandante del Corpo Forestale dello Stato, Alfonso Alessandrini .

Il celebre botanico Stefano Mancuso nel suo libro La Nazione delle piante, ci ricorda che:

l’intero pianeta dovrebbe essere considerato un bene comune, intangibile, curato e custodito come si conviene all’unica casa possibile per la vita. (…) Il taglio delle foreste non è compatibile con la nostra sopravvivenza come specie. (…) L’intangibilità delle foreste, così come l’obbligo a mantenere intatti suolo, aria e acqua, dovrebbero trovare posto nelle Costituzioni di tutti gli Stati.

Le persone proteggono ciò che amano e riscoprire l’amore per il Pianeta è fondamentale per tutelarlo. Più tempo trascorreremo nei boschi e nelle foreste, più saremo connessi a queste e a noi stessi. Ambiente e salute sono un binomio indissolubile e vivere a stretto contatto con la natura, oltre a risvegliare le sensazioni di un antichissimo legame, ci aiuterà a recuperare quell’equilibrio psico-fisico così essenziale per il nostro benessere.

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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