La chiropratica è un sistema sanitario parallelo alla medicina scoperta nel 1895 dal canadese Daniel David Palmer. La disciplina parte dal principio che il corpo è in grado di guarire sé stesso quando è libero da interferenze del sistema nervoso, non attraverso l’uso di sostanze esterne. Con l’aiuto di specifiche correzioni vertebrali da parte di un professionista qualificato, il corpo può manifestare perfettamente la sua capacità innata di autoguarigione. Negli anni, l’interesse attorno alla domanda “cos’è la chiropratica?” è cresciuto costantemente e numerosi sportivi olimpionici di fama mondiale, tra cui Michael Jordan, Usain Bolt e Marcell Jacobs hanno usufruito di questa pratica adottando un nuovo approccio al benessere.

Chiropratica: cos’è e su quali presupposti si fonda

La parola chiropratica deriva dal greco keir (mano) e praxis (agire) e significa “eseguito con la mano”. Come spiegato dall’Associazione italiana chiropratici (Aic), “Il fondamento filosofico chiropratico sostiene che, in condizioni ottimali, il nostro corpo è in grado di autoregolarsi al meglio. Purtroppo, la quotidianità nella nostra società è molto lontana da queste condizioni ottimali (…) e i fattori di stress nel lungo termine influenzano negativamente corpo e mente”.

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L’obiettivo di questa disciplina è quello di ripristinare l’equilibrio, restituendo una stabilità neurostrutturale al corpo ed eliminando le interferenze e spostamenti neurostrutturali, ovvero ciò che crea sofferenza e che si manifesta nelle articolazioni scheletriche causando spesso molte condizioni secondarie, per permettere al sistema nervoso di regolare tutti i processi al suo interno e garantire una corretta comunicazione tra il cervello e il resto della persona. Tra le condizioni secondarie più comuni, i chiropratici fanno riferimento a cervicalgia, lombosciatalgia, disturbi del sonno, disturbi digestivi, cefalee emicraniche, vertigini, sciatica e molte altre.

Il riconoscimento legislativo in Italia

La chiropratica fa parte delle discipline mediche alternative che in Italia stanno vivendo una fase di stallo rispetto alla regolamentazione professionale. Nel 2007 è stata riconosciuta come “professione sanitaria di grado primario” per la quale è necessario frequentare un corso di laurea quinquennale, ma dalla legge 3/2018 per la definitiva istituzione delle professioni, non è stato dato alcun seguito in ambito istituzionale, nonostante l’assiduo lavoro dell’Aic.

La formazione universitaria del chiropratico si fa all’estero

La difficoltà ad esercitare la professione in Italia è legata anche al fatto che l’abilitazione chiropratica riconosciuta a livello internazionale può essere ottenuta solo all’estero, affrontando le sfide e le spese di un percorso di studi universitario quinquennale con frequenza obbligatoria, per un totale di almeno 5000 ore di formazione, seguito da un praticantato clinico.

Rivolgersi agli esperti per una pratica sicura di riequilibrio del proprio corpo

L’intervento chiropratico richiede grandi abilità manuali e una profonda conoscenza del funzionamento del corpo umano, pertanto, è fondamentale rivolgersi a dottori esperti. Ma cos’è esattamente una correzione chiropratica? “La procedura – come dichiarato dal Dottor Sedivy Zachary, chiropratico e legale rappresentante Upper Cervical Treviso – solitamente comporta una valutazione iniziale del paziente con un’analisi neurostrutturale approfondita; se si evidenziano spostamenti neurostrutturali nella colonna vertebrale, si procede con le correzioni manuali specifiche, mirate e precise. Non si tratta né di trazioni, né di manipolazioni, ma di correzioni controllate e basate su specifici esami radiologici e di chiropratica, che possono portare ad un cambiamento effettivo della propria struttura”, portando ad una naturale risoluzione di molte condizioni di fastidio lamentate dai pazienti.

Come in ogni procedura medica, ci potrebbero essere degli effetti indesiderati di lieve entità quali indolenzimenti e senso di stanchezza dopo una correzione neurostrutturale. Il rischio di complicazioni più gravi è considerato rarissimo specialmente se il chiropratico a cui ci si affida è una persona con comprovata formazione ed esperienza. Nel caso di determinate situazioni, quali fratture vertebrali e altre patologie specifiche, il chiropratico sarà in grado di determinare se la cura è possibile o meno.

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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