Ottobre si tinge di rosa, il colore simbolo della prevenzione del carcinoma mammario. Come ogni anno, riparte la campagna promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro il tumore al seno. Lanciata per la prima volta nel 1992 negli USA, la Campagna Nastro Rosa ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce oncologica. Simbolo della campagna è il tradizionale “pink ribbon”, il fiocco rosa, riconosciuto da tutti a livello mondiale.

I programmi di screening gratuiti

Ogni anno, ad ottobre, sono tante le iniziative, sia nazionali che locali, volte a responsabilizzare sull’importanza della prevenzione e diagnosi precoce oncologica del tumore al seno.

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Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. In generale è possibile ridurre il rischio di ammalarsi aderendo ai programmi nazionali di screening e assumendo comportamenti salutari, come per esempio mantenere un peso nella norma, svolgere attività fisica, evitare il consumo di alcolici e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali.

I programmi di screening oncologico nazionale prevedono la possibilità di eseguire gratuitamente la mammografia ogni due anni per tutte le donne di età compresa tra 50 e 69 anni di età. In alcune regioni è stata adottata l’estensione dello screening a donne tra 45 e 49 anni con cadenza annuale. A quelle con età tra i 70 e i 74 anni con cadenza biennale.

Il mese rosa tra ricerca, moda e comunicazione

La mammografia è senza dubbio il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce ed è inoltre buona abitudine fare una visita del seno presso un medico esperto almeno una volta l’anno. Oppure una buona abitudine è ricorrere all’autopalpazione: una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno.

Il tumore del seno è oggi la neoplasia più frequentemente diagnosticata nella popolazione italiana ma è sempre più curabile grazie proprio alla prevenzione. Nel mese di ottobre sono tante le iniziative rivolte alle donne per mettere l’accento sull’importanza della prevenzione. Da eventi internazionali a piccoli momenti locali, come camminate in comunità, vendita di gadget o visite gratuite nei tanti ambulatori.

Anche tanti brand della moda creano serie di abbigliamento rosa per sostenere la causa e la prevenzione del tumore al seno.

Come Estée Lauder Companies che quest’anno festeggia i suoi 30 anni nella lotta per la Breast Cancer Campaign, finanziando e sostenendo i ricercatori creando ogni anno un elemento rosa nella sua collezione. Adidas rinnova la collaborazione con Breast Cancer Now nel Regno Unito e in Europa; mentre da oltre 20 anni Ralph Lauren Corporation, tramite il progetto Pink Pony, per ogni oggetto venduto della speciale collezione devolve il 25% alla ricerca.

adidas per la lotta al tumore al seno

Una delle sneaker parte della capsule collection di Adidas Breast Cancer Awareness Collection

Quanto è utile la prevenzione?

Il tumore al seno è la neoplasia più diagnosticata alle donne in tutte le fasce d’età ed è tra le forme tumorali più antiche nella storia dell’uomo. Anche se non veniva ancora utilizzato il termine “cancro”, già si parlava di questa malattia nell’antico Egitto.  Per secoli i medici hanno descritto questa malattia con la triste conclusione che non vi fossero trattamenti efficaci.

Grazie ai progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, oggi dal tumore al seno si muore molto meno che in passato. La mortalità segna un calo del 6% nel 2020 rispetto al 2015 pur registrando un +0,9% di diagnosi positive. Circa 9 donne su 10 (87%) sono vive dopo 5 anni dalla diagnosi e 8 su 10 (80%) lo sono a 10 anni dalla diagnosi.

Sul sito del Ministero della Salute possiamo leggere “dalla fine degli anni novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), attribuibile a una maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce e quindi all’anticipazione diagnostica e anche ai progressi terapeutici.

Possiamo quindi dedurre che l’attenzione riposta nel ripetere annualmente e dedicare un mese intero alla sensibilizzazione sul tema è stata sicuramente una mossa vincente del sistema sanitario e delle varie associazioni o gruppi dedicati.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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