La demenza è un disturbo che ha importanti conseguenze sulla memoria e la capacità cognitiva di chi ne è colpito, interferendo in modi spesso radicali nella vita del malato e delle famiglie. Attualmente non esiste una cura per la demenza, ma vari approcci terapeutici, tra cui alcuni non farmacologici e di stile di vita che possono aiutare le persone a far fronte a tale condizione. Tra questi vi sono la psicoterapia, con nuove ricerche che aprono scenari meritevoli di approfondimenti, i benefici del verde e la trenoterapia.

La psicoterapia e la demenza

Tra i sintomi più comuni che causano e si sovrappongono alla demenza vi sono anche ansia e depressione. Un nuovo studio dell’University College London (UCL), pubblicato ad ottobre 2022 su eClinicalMedicine – The Lancet, ha rilevato che la psicoterapia può avere un impatto sui sintomi di depressione e ansia. “Per coloro che accedono alla terapia psicologica delle cure primarie – scrivono i ricercatori – i punteggi di depressione e ansia nelle PLWD (persone che vivono con la demenza) cambiano significativamente nel corso della terapia (…). Sebbene la causalità non possa essere stabilita da questo studio, il nostro lavoro fornisce prove iniziali che le terapie psicologiche possono essere efficaci nel ridurre i sintomi della depressione e dell’ansia nelle PLWD. Inoltre, sembra che circa il 62% di PLWD migliori in modo affidabile e il 40% si riprenda in modo affidabile dopo la psicoterapia.

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I ricercatori hanno esaminato i dati di oltre 1.300 persone affette da demenza che hanno partecipato tra il 2012 e il 2019 allo IAPT, un servizio di terapie psicologiche nel Regno Unito, confrontando poi i risultati con un gruppo di controllo di circa 1.300 persone non malate.

Spazi verdi per migliorare la funzione cognitiva

Ambiente e salute viaggiano in parallelo e il verde può trasformarsi in un prezioso alleato per rallentare il declino cognitivo. Supportando l’attività fisica e il ripristino psicologico, una vera e propria terapia naturale può prevenire e mitigare anche la demenza. A confermarlo è un articolo pubblicato ad aprile 2022 su JAMA Network Open, secondo il quale le donne con una maggiore esposizione allo spazio verde residenziale hanno raggiunto punteggi più alti di cognizione generale e velocità e attenzione psicomotoria.

L’analisi ha incluso 13.594 donne di età compresa tra 25 e 42 anni; i ricercatori hanno creato tre punteggi compositi e valutato potenziali mediatori, compreso l’inquinamento atmosferico, depressione e attività fisica. Lo spazio verde è associato a punteggi più alti nel composito globale e nel punteggio di velocità e attenzione psicomotoria. Al contrario, non sono emersi legami tra spazio verde e memoria di apprendimento/lavoro.

I risultati dello studio potrebbero aprire nuove strade per prevenire la demenza grazie al miglioramento delle funzioni cognitive e a un abbassamento dei livelli di depressione, uno dei maggiori fattori di rischio per l’insorgere della patologia.

Treno terapia e demenza, il viaggio della memoria

Un’altra forma di terapia per la demenza volta a placare gli stati di ansia e agitazione tipici della malattia è la treno terapia o terapia del viaggio ideata dal dottor Ivo Cilesi, psicopedagogista e terapeuta specializzato nello sviluppo di terapie non farmacologiche per affrontare le demenze, tra cui la terapia della bambola.

La treno terapia prende il nome dalla sua impostazione, si tratta infatti di uno spazio allestito come una stazione: si parte da una sala d’attesa retrò per poi entrare in un replica di vagone di un treno, all’interno del quale i partecipanti si mettono in viaggio con la mente, osservando immagini in movimento di momenti vissuti nel passato: una sorta di paesaggio familiare che aiuta a ritrovare la calma.

Questa terapia non farmacologica è presente in varie RSA, tra queste nell’RSA L’Ulivo della Cittadella di Taranto, dove per ogni paziente è stato costruito uno speciale percorso basato sulla stimolazione di ricordi ed emozioni.

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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