Il vaccino contro il papilloma virus (HPV) rappresenta uno strumento efficace e sicuro per prevenire diverse forme di tumori, in particolare quello della cervice uterina. In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale offre gratuitamente la vaccinazione a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni.

Nonostante i progressi degli ultimi anni, la copertura vaccinale nel nostro Paese, così come in molti altri Stati europei, varia tra le diverse regioni, e non raggiunge ancora l’obiettivo previsto dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale, che punta a superare il 95% nel dodicesimo anno di vita.

Per affrontare questo problema, l’Europa ha avviato una Joint Action chiamata PERCH (PartnERship to Contrast HPV), coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). L’iniziativa punta a garantire almeno il 90% di copertura vaccinale tra i ragazzi entro i 15 anni, attraverso specifiche strategie di intervento.

L’importanza del vaccino per il papilloma virus nella prevenzione

L’infezione da papilloma virus è la malattia sessualmente trasmissibile più diffusa al mondo. Nelle donne, l’HPV rappresenta la principale causa del cancro della cervice uterina, che colpisce migliaia di persone ogni anno. In Italia si registrano circa 2.500 nuovi casi all’anno.

La prevenzione primaria con il vaccino HPV riduce in modo significativo l’incidenza del cancro cervicale. Il vaccino, introdotto nei livelli essenziali di assistenza nel 2008, ha dimostrato un’efficacia del 90% nel prevenire le lesioni precancerose causate dai tipi di HPV più oncogeni.

Oltre al vaccino per il papilloma virus, un ruolo essenziale nella prevenzione è svolto anche dall’esecuzione del Pap test. Si tratta un esame ginecologico che serve a individuare precocemente le alterazioni delle cellule della cervice uterina, aiutando a prevenire o diagnosticare il tumore al collo dell’utero.

Strategia vaccinale e stato attuale della copertura in Italia

Nonostante l’efficacia del vaccino per il papilloma virus, la copertura vaccinale in Italia resta insufficiente. Nel 2021, solo il 32,22% delle ragazze nate nel 2009 e il 53,53% di quelle nate nel 2008 hanno completato il ciclo vaccinale, mentre tra le quindicenni (nate nel 2005) la copertura è salita al 70,55%.

Tra i ragazzi, i dati sono ancora più bassi: il 26,75% dei nati nel 2009 e il 43,99% dei nati nel 2008 hanno ricevuto almeno la prima dose. Secondo la Società Italiana di Pediatria, solo il 45,4% delle ragazze nate nel 2011 ha completato il ciclo con il vaccino per il papilloma virus. Le percentuali sono ancora più basse tra i ragazzi. La SIN sottolinea la necessità di rafforzare le strategie di prevenzione.

In Italia, il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025 garantisce la vaccinazione gratuita contro l’HPV per prevenire il tumore al collo dell’utero e altre malattie correlate. Il vaccino viene offerto a ragazzi e ragazze dagli 11 anni, con due dosi fino ai 14 anni e tre dai 15 in su. È possibile recuperarlo fino ai 26 anni per le donne e ai 18 per gli uomini. Chi non lo ha ancora ricevuto o completato può accedere gratuitamente, contribuendo alla protezione della salute pubblica.

Iniziative e campagne di sensibilizzazione

Negli ultimi anni, diverse campagne di sensibilizzazione nazionali ed europee hanno informato la popolazione sull’importanza della vaccinazione contro il papilloma virus.

Recentemente è stato redatto il manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati all’HPV, promosso da diverse associazioni italiane e società scientifiche, tra cui la Fondazione Umberto Veronesi e la LILT, la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori. L’iniziativa punta a rafforzare la prevenzione e il contrasto ai tumori causati dall’HPV, proponendo interventi concreti come l’aumento della copertura vaccinale, il potenziamento degli screening oncologici e la sensibilizzazione della popolazione. Il documento invita le istituzioni italiane ad adottare misure efficaci per ridurre l’incidenza di questi tumori e migliorare la salute pubblica.

Condividi su:
Avatar photo

Caterina Poli

Medico Chirurgo con focus sulla salute materno-infantile. Credo in un tipo di informazione chiara e accessibile a tutti, ma sempre rigorosa. Amo parlare di salute, benessere e diritti. Collaboro con Buonenotizie e partecipo al laboratorio di giornalismo costruttivo.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici