Daranno la possibilità ai consumatori di conoscere più a fondo le caratteristiche dei beni che stanno acquistando: sono le nuove etichette dei prodotti correlati con l’energia, che dovranno fornire indicazioni molto precise relativamente al consumo di energia e di altre risorse ad essa connesse. E’ questa, in estrema sintesi, il contenuto della direttiva europea 2010/30/UE, pubblicata venerdì 18 giugno sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Ma come si traduce sul piano pratico questa direttiva? Da giugno 2011, ogni elettrodomestico dovrà indicare chiaramente, in forma “semplice e sintetica” sulla sua etichetta, e nella scheda correlata, tutte le informazioni relative al consumo di energia e di altre risorse essenziali, come per esempio, gas, acqua o prodotti chimici. Questo non solo per i beni venduti direttamente ma anche per quelli venduti a distanza, come, per esempio, quelli commerciati tramite internet.  Inoltre, i paesi dell’Unione Europea potranno ampliare le classi energetiche degli elettrodomestici fino ad oggi esistenti, con l’aggiunta di tre classi addizionali,  “ove reso necessario dal progresso tecnologico”, che saranno la A+, la  A++ e la A+++ . Ad oggi, le etichette prevedono una scala energetica dalla “A” alla “G”.

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Entro il 20 giugno 2011, tutti gli stati dell’Unione Europea dovranno armonizzare la direttiva con la propria legislazione: le nuove disposizioni nazionali entreranno in pieno vigore il mese successivo, il 20 luglio 2011, data che vedrà anche la definitiva abrogazione della vecchia direttiva europea, il cui ambito di applicazione concerneva solamente gli apparecchi domestici. La 2010/30/UE va ben oltre questo campo, abbracciando ogni prodotto connesso all’energia, che abbia un “impatto diretto o indiretto significativo” sul consumo energetico.

Ma c’è di più. Oltre ad avere un riscontro immediato sulle tasche del consumatori, che potranno scegliere i prodotti in grado di garantire il maggiore risparmio energetico, ed essere un’efficace arma per la diminuzione delle CO2, la 2010/30/UE potrebbe avere anche un importante risvolto economico: la scelta informata da parte dell’utilizzatore finale di prodotti con basso consumo potrà stimolare i fabbricanti a produrre sempre più beni con maggiore efficienza energetica.

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Isabella Berardi

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