Sono state pubblicate in questi giorni le motivazioni di una sentenza storica e a suo modo rivoluzionaria, quella della Corte d’Appello di Firenze (2526/2010 dello scorso 24 luglio), che ha confermato le ragioni dell’Aduc contro una nota azienda produttrice di computer per il rimborso del sistema Windows preinstallato (con licenza Eula) sui nuovi pc. I legali dell’associazione dei consumatori stanno preparando una richiesta di class action contro Microsoft.

Di seguito i principi salienti con cui è stata motivata la sentenza:

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  • scindibilità dell’acquisto dell’hardware e del software, sia pure effettuato in unica operazione trattandosi di software OEM cioè preinstallato;
  • diversa natura e tipologia dei due contratti: il primo è di acquisto perfezionato secondi i dettami degli artt. 1510 e ss. c.c. ; il secondo è di locazione di bene immateriale non perfezionato se al momento della prima accensione del PC l’acquirente digita il rifiuto;
  • il secondo contratto si riporta alle norme sulla licenza d’uso e alle norme sul copyright cioè al diritto d’autore;
  • chiara e inequivocabile la natura giuridica di clausola di rimborso dell’EULA con conseguente diritto al rimborso medesimo;
  • piena libertà di scelta al consumatore di un PC con software OEM anche in presenza di PC vuoti sul mercato”.

Maggiori dettagli sul sito dell’Aduc.

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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