Società

Italiani,popolo di altruisti: uno su quattro fa volontariato

Altruisti e solidali. Due parole per definire la spesso invisibile inclinazione degli italiani a non pensare solo a se stessi. Migliori, insomma, dello stereotipo che li vuole individualmente intenti a coltivare l’orticello della propria esistenza, atomi sempre più indipendenti di una società sempre più molecolare. No. Non è (solo) così. Ce lo dice un’indagine Censis – Fondazione Ozanam De Paoli svolta su un campione di 1.300 famiglie, secondo la quale “esiste una proliferazione di comportamenti altruistici e di solidarietà diffusa, che non necessariamente assume forme organizzate”. Quasi il 70% degli italiani aiuta persone in difficoltà, dai vicini di casa agli anziani, ai bambini; circa il 60% ha versato denaro ad associazioni di volontariato; oltre il 50% ha acquistato prodotti dopo aver verificato che non inquinino e che per la loro produzione non siano stati impiegati minori nè siano stati violati i diritti dei lavoratori; il 26% svolge o ha svolto attività di volontariato; pressochè il 21% partecipa a progetti di adozione a distanza. Magari no, non è davvero il caso di gridare agli italiani dal cuode d’oro. Restiamo comunque il Paese delle piccole e grandi contraddizioni. Dei controsensi. Del tutto e del contrario di tutto. Dunque – per dirla con le parole dei ricercatori – anche il Paese nel quale oggi scopriamo ben radicati “una pluralità di comportamenti altruistici che testimoniano la predisposizione degli italiani al dono, alla gratuità e ad operare secondo criteri e finalità di puro altruismo”.

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Renato Martinolli

Renato Martinolli

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