Società

Abolizione della pena di morte in Senegal

di 13 Dicembre 2004No Comments

“Sono contento di constatare che la società senegalese ha finalmente compreso che la pena di morte non risolve necessariamente le devianze sociali e non è soprattutto un buon metodo di lotta contro l’insicurezza”: lo ha detto alla MISNA il segretario generale della Conferenza episcopale del Senegal, padre Alfred Wally Sarr, commentando il progetto di legge per l’abolizione della pena di morte approvato ieri sera dal Parlamento dei Dakar. “La Chiesa – ha proseguito – non può che rallegrarsene. Questa decisione ci richiama la nostra fede, secondo la quale la vita è un dono di Dio, che dimora in Dio dalla nascita fino alla morte”. Raggiunto telefonicamente a Dakar, il segretario dei vescovi del Senegal sottolinea che “una condanna che mantiene in vita una persona facilita l’introspezione del detenuto, che può così comprendere la gravità della sua colpa e di orientarsi al rispetto dell’altro e della società”. L’interlocutore della MISNA aggiunge di condividere le affermazioni di un deputato socialista musulmano (in Senegal i musulmani sono circa il 94%), che stamani alla radio ha detto che “l’abolizione della pena di morte è coerente con l’Islam, una religione di perdono e misericordia”. Il presidente del Senegal Abdoulaye Wade, anch’egli musulmano, aveva promesso di abolire la pena di morte durante il suo mandato: ora dovrà firmare la proposta di legge perché essa entri in vigore. Oggi la stampa senegalese – sia d’opposizione che vicina al governo – saluta all’unanimità la decisione del Parlamento, definendola “un gesto storico”.

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Mauro Favaron

Mauro Favaron

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