Società

Raccolte 30mila firme contro le bombe a grappolo

di 2 Aprile 2007No Comments

Lo scorso gennaio la Onlus “Campagna Italiana contro le Mine” aveva avviato una raccolta di firme per includere le “cluster bombs”, comunemente note come bombe a grappolo, tra le mine anti-uomo messe al bando dalla legge 347/97. Il comunicato diffuso il 30 marzo dalla Onlus ha annunciato che le adesioni della comunità civile italiana ha raggiunto quota 30.000 firme, dimostrando una notevole sensibilità dell’Italia nei confronti del tema. In effetti, il nostro Paese fu il primo, nel 1994, a firmare una moratoria contro la produzione e il commercio delle bombe antipersona, gesto che mosse la comunità internazionale verso una riflessione sul disarmo.

L’attuale campagna contro le mine anti-uomo, a distanza di due mesi, deve però ancora trovare un posto nell’ordine del giorno del Parlamento. Ma in questo caso la buona notizia viene dall’Europa: il 23 febbraio scorso 46 stati hanno sottoscritto una roadmap che mira a prendere iniziative nazionali contro la produzione delle “cluster bombs” entro il 2008. Thomas Nash, portavoce dell’incontro ha sottolineato la rilevanza storica di quest’atto, che ha già iniziato il suo effetto nei parlamenti di tutto il mondo. Il peso di questo documento viene soprattutto dal fatto che tra i firmatari ci siano anche quegli stati che detengono la maggior parte della produzione di questi ordigni.

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Intanto il Belgio può fregiarsi del merito di essere stata la prima nazione ad aver messo al bando questo tipo di bombe. Sulla sua scia la Cambogia, l’Austria e la Bosnia-Erzegovina hanno varato una moratoria, mentre l’Italia, la Germania e la Gran Bretagna hanno avviato l’iter parlamentare. Gli stati firmatari che detengono stock di bombe a grappolo si sono impegnati per lo smantellamento degli arsenali, mentre un aiuto sarà concesso agli stati disseminati da questi strumenti di morte.

La “bomba a grappolo” è tra le tipologie attualmente più diffuse nel mondo. La sua particolarità è quella di non esplodere nello sganciamento, ma di rimanere a terra, attendendo di essere sfiorata da chiunque soltanto la sfiori, producendo decessi soprattutto tra i bambini inconsapevoli.

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Claudio Mennini

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