Società

Fao: approvato piano di riforma triennale

E’ stato approvato a Roma lo scorso 22 novembre nel corso della conferenza straordinaria dei Paesi membri della FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) il piano d’azione triennale (2009-2012) da 42,6 milioni di dollari. Un piano che dal 2009 permetterà alla FAO di imboccare la strada di “riforma con crescita” secondo le raccomandazioni del Rapporto di Valutazione Esterna Indipendente (IEE, Independent External Evaluation) dello scorso anno.

Un piano rivoluzionario per l’agenzia dell’Onu. Nella dichiarazione finale della conferenza sono chiariti i suoi obiettivi: “il piano rappresenta una solida e realistica base alla FAO per accrescerne in maniera significativa la rilevanza internazionale, oltre che efficienza ed efficacia al servizio di tutti i suoi membri”.

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Entusiastici anche i toni di Jaques Diouf, direttore generale della Fao:
“Questo piano consentirà alla FAO di giocare un ruolo effettivo nella sicurezza alimentare globale”. Un’affermazione che lascia immaginare grandi cambiamenti che inizieranno tra meno di due mesi.

Dei 42,6 milioni di dollari circa 21,8 milioni saranno infatti destinati proprio allo sviluppo e alla ristrutturazione della stessa Fao.
“Un cambiamento che, per essere tangibile all’esterno investirà prima di tutto l’interno, primo fra tutti il sistema di governance e cultura organizzativa della FAO”, ha continuato Diouf.

Tra gli obiettivi: snellimenti burocratici, riforma delle procedure finanziarie, maggiore trasparenza, modifiche nella durata del mandato del direttore generale da 6 a 4 anni.

Più che un semplice piano di di rinnovamento, un vero e proprio cambiamento culturale che non solo dopo 63 anni darà un volto nuovo alla Fao ma che le consentirà, anche e soprattutto di far fronte sempre meglio e più in fretta alle sfide cruciali con cui si confronta da oltre 60 anni: riduzione della fame e della povertà, cambiamento climatico, bio-energie, aumento dei prezzi alimentari, ed a quelle più attuali ma non per questo meno importanti come per esempio l’impatto dell’attuale crisi finanziaria sull’agricoltura.

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Mariateresa Scardino

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