Società

Quando la città diventa luogo di confronto e dibattito

di 7 Aprile 2009No Comments

Oltre 200.000 presenze, più di 70 appuntamenti tra convegni, seminari, spettacoli, 50 spazi espositivi, oltre 2.000 persone che hanno partecipato all’evento simbolo della manifestazione, l’abbraccio nel centro storico di Padova: sono questi alcuni dei numeri che hanno caratterizzato la prima, felice edizione del Festival della Cittadinanza, tenutosi nella città veneta tra il 2 e il 5 aprile scorsi.

Una sfida vinta, dunque, quella di trasportare Civitas, il salone del Terzo Settore, nel cuore di Padova, per dar vita a qualcosa che fosse diverso dal solito modello fieristico, un esperimento riuscito dato l’alto grado di coinvolgimento di pubblico raggiunto. Per quattro giorni la città si è, infatti, trasformata in un laboratorio vivente, un luogo di confronto e dibattito intorno ai concetti di cittadinanza e futuro. Temi difficili e caldi, che sono stati affrontati in modo diverso dai soliti appelli alle istituzioni per ottenere nuove tutele o prestazioni. Per esprimersi più compiutamente intorno a questi concetti si sono tentate anche nuove vie, come il grande abbraccio che ha cinto il centro storico della città, con più di 2.000 persone che si sono tenute per mano per simboleggiare confronto e futuro, responsabilità e condivisione, al di là di ogni barriera culturale, sociale, economica e politica.

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“Era un sogno e siamo riusciti a realizzarlo. Era un esperimento e ha funzionato”. Con queste parole Piermatteo Parpagiola, presidente della Cooperativa ASA, che ha organizzato l’evento, ha commentato il grande successo ottenuto dal festival. L’esito positivo è riconducibile non solo alle molte istituzioni che hanno appoggiato concretamente il progetto, ma soprattutto alla vasta partecipazione popolare. Sono le tantissime persone che si sono riappropriate dello spazio urbano le vere protagoniste del successo dell’evento, uomini e donne in cerca di una nuova e concreta idea di futuro, realizzabile e fattibile.

E ora non ci rimane che attendere la prossima edizione. Per vivere ancora una volta queste emozioni. Per essere, una volta di più, protagonisti consapevoli del nostro futuro.

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Isabella Berardi

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