Società

Pronto il Libro Bianco per la mobilità urbana

“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese….” (art. 3 della Costituzione). Questo l’articolo della Costituzione che, lo scorso luglio, ha ispirato il comune di Parma, l’assessore all’Agenzia per le politiche a favore del disabile, Giovanni Paolo Bernini, e il Ministero del Lavoro della salute e delle politiche sociali nella messa a punto del “Libro bianco per l’accessibilità e la mobilità urbana”.
Un progetto che dopo mesi di lavoro è stato finalmente messo nero su bianco qualche giorno fa. Fresco di stampa, infatti, il “Libro bianco per l’accessibilità e la mobilità urbana” cui si affida la modernizzazione del nostro sistema di welfare, da metà aprile sarà distribuito in tutti i comuni della provincia di Parma e, da maggio, sarà reperibile in tutte le librerie italiane anche per quelle regioni e città virtuose che vorranno garantire a tutti i cittadini uguale diritto alla mobilità ed alla vita sociale.

L’opuscolo è stato curato in maniera dettagliata da innumerevoli attori sociali: il Comune di Parma, la Fish, (Federazione Italiana Superamento Handicap), la Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), la Fiaba (Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche), l’Università di Parma, i ministeri della Salute e degli Esteri, Confindustria, il Cip (Comitato italiano paralimpico) le fondazioni Snaidero e Don Gnocchi, il centro di formazione studi Formez e la Regione Friuli Venezia Giulia.

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Abbattere le barriere architettoniche, garantire l’accessibilità e la fruibilità del territorio con attenzione alla sicurezza e ai bisogni di tutti i cittadini; queste le finalità del testo che fornisce linee guida e criteri per fruire meglio di luoghi e servizi all’interno della propria città.
Un bel traguardo per l’Italia che lo scorso febbraio ha ratificato il primo grande trattato sui diritti umani del ventunesimo secolo: la “Convenzione Internazionale sui Diritti delle persone con disabilità” e dato il via libera per l’istituzione dell’Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità.

La nascita di questo nuovo organismo lascia infatti sperare che figure come quella del disability manager, una delle parole chiave del libro stesso, entrino presto in campo. Ad essa infatti l’arduo compito di accelerare il passaggio verso un modello di governance inclusivo ed eticamente responsabile che, valorizzando le differenze garantisca ad ognuno uguali diritti, primo fra tutti quello di partecipare e vivere appieno la propria “comunità”.

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Mariateresa Scardino

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