Società

Ecco il piano d'azione antidroga italiano 2009-2012

Non solo Enti Pubblici e organismi privati ma c’era anche il Terzo settore lo scorso 19 giugno a Roma presso la presidenza del Consiglio dei ministri per fornire spunti e strade percorribili utili alla messa a punto del nuovo piano di azione nazionale antidroga 2009-2012.
Il processo è stato iniziato nel 2007 dall’allora ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero che stilò il primo piano di azione antidroga della durata di un anno. Con quel piano l’Italia si adeguava finalmente ad analoghe iniziative degli Stati membri dell’Ue rispondendo altresì, almeno parzialmente, alle richieste dell’Unione Europea che richiedeva un piano triennale. Fino al 2007 infatti l’Italia (insieme ad Estonia e Malta) era l’unico Paese a non esserne dotato.

Anche il piano nazionale antidroga 2009-2012, come quello stilato da Ferrero, ha come parola chiave il coinvolgimento di tutti gli attori sociali in tutte le azioni previste. Un modo per individuare una strategia condivisa ha spiegato Serpelloni, capo del Dipartimento delle Politiche Antidroga, motivando la scelta di coinvolgere tanti attori sociali alla sua programmazione.

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Durante questo primo incontro (il secondo è fissato l’8 luglio) che ha avuto al suo centro temi quali la prevenzione della malattia, la sua cura, il reinserimento dei tossicodipendenti, l’importanza del continuo monitoraggio del “fenomeno” e infine la sua repressione, infatti i punti di vista di ognuno sono stati preziosi.
Inoltre il punto di forza del piano italiano sta nel fatto che si terrà su due livelli: centrale e regionale. Anche le regioni infatti in quanto enti autonomi con poteri e funzioni propri potranno promuovere programmi locali territorializzati, tarati appunto sulle loro specifiche esigenze.
Un piano che si prospetta efficace e funzionale anche perché intende valutare gli esiti delle diverse iniziative per monitorarne costi e benefici e altresì modernizzare la raccolta dei dati, anche e “soprattutto per quanto riguarda la cura ed il recupero di queste persone” aggiunge Serpelloni.

Una sfida impegnativa, certo. L’impegno continuativo, coordinato e congiunto nella varie aree di intervento previste dal piano, e le operazioni antidroga conclusesi negli ultimi giorni a Matera, Catania e Firenze (39 custodie cautelari emesse in una sola notte), rappresentano,però degli spunti non trascurabili per pensare positivo.

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Mariateresa Scardino

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