Uno stalkerware è un software che, se installato su un dispositivo come uno smartphone, permette di monitorare da remoto le attività di una persona a sua insaputa. In questo modo è possibile tracciare la posizione della vittima, leggere i messaggi delle app di messaggistica e dei social network , visualizzare foto, video e altri file presenti in memoria, ascoltare le conversazioni telefoniche, leggere tutto ciò che viene digitato sulla tastiera, comprese le password e i codici di autenticazione a due fattori.

Il report Digital Stalking in Relationships condotto da Kaspersky – noto produttore di soluzioni digitali per la sicurezza – presentato in Senato in occasione della Giornata contro la Violenza sulle Donne 2021, ha rilevato che l’11% degli italiani intervistati ha ammesso di essere stato perseguitato tramite dispositivi tecnologici.

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L’indagine rivela che il 60% della popolazione di riferimento non sa cosa siano gli stalkerware, tuttavia il 26% del campione ritiene normale monitorare il partner senza il suo consenso, mentre il 6%  ammette di aver installato app di monitoraggio sul telefono del partner.

La commercializzazione di stalkerware è resa possibile dal fatto che spesso sono descritti come app per il controllo parentale o soluzioni antifurto. Questi software sono spesso al centro di episodi di violenza domestica dovuta ad atteggiamenti possessivi o manie di controllo,  che bisogna individurare in tempo. Gli stalkerware sono ad ogni modo da considerarsi un rischio per la sicurezza personale e digitale, la cosiddetta cybersecurity, in quanto in genere non vengono visualizzati nell’elenco dei programmi installati e non mostrano alcuna notifica di attività.

Come funziona uno stalkerware?

L’installazione di uno stalkerware può avvenire in due modi.  Il primo attraverso un’attività di phishing, cioè la diffusione di un link malevolo attraverso mail o via social, che si è invitati a cliccare aprendo così le porte del proprio dispositivo. Il secondo modo è accedere fisicamente allo smartphone e procedere all’istallazione manuale. Segnali di allarme che ne indicano la presenza possono essere il rallentamento del telefono, un consumo più rapido della batteria o un aumento del traffico di dati.

Per tutelarsi da questo rischio occorre adottare una serie di accorgimenti preventivi:

  • Munirsi di software di sicurezza come gli antivirus in grado di rilevare la presenza di uno stalkerware
  • Non cliccare su link o scaricare allegati provenienti da fonti sconosciute senza prima verificarli
  • Controllare quali app hanno ricevuto permessi pericolosi come l’accesso alla geolocalizzazione e verificare quelle sconosciute
  • Proteggere il proprio dispositivo con pin di sicurezza di accesso e schermata di blocco e cambiarli periodicamente
  • Non lasciare il proprio cellulare incustodito

Nel caso ci si accorga di essere vittima di questi programmi occorre:

  • Non affrettarsi a rimuovere lo stalkerware trovato per conservare un eventuale prova o non alimentare reazioni violente nello stalker
  • Contattare le autorità locali
  • Contattare organizzazioni che si occupano di sicurezza, violenza o minaccia all’integrità della persona

Informarsi per conoscere e tutelarsi dalla violenza, in ogni sua manifestazione, permette di non mettere a rischio non solo i propri dati ma anche la propria sicurezza.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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