L’associazione Antigone, associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale, ha presentato il consueto rapporto sulla situazione nelle carceri minorili in Italia, giunto alla sesta edizione. L’occasione per fare il punto sullo stato di salute del circuito penale che coinvolge i minorenni autori di reato, ha visto il lancio della proposta di un codice penale dedicato ai minorenni.

La situazione delle carceri minorili

L’istituzione del carcere minorile è sempre meno centrale nel sistema di gestione dei reati, secondo quanto emerge dal rapporto, che in questa edizione prende il nome di Keep It Trill. A metà gennaio di quest’anno erano 316 (di cui 140 stranieri e 8 ragazze) i minori e giovani adulti detenuti nelle carceri minorili italiane. Una percentuale del 2,3%, tenendo conto che i ragazzi complessivamente in carico al Servizi della Giustizia Minorile sono alla stessa data 13.611. Più della meta di chi si trova in un Istituto Penale per Minorenni (IPM) è senza una condanna definitiva.  Il collocamento in istituto è infatti un passaggio solitamente di breve durata. La condanna definitiva comporta perciò molto spesso l’attivazione di misure alternative al carcere minorile. La definizione di percorsi di recupero e reinserimento che si svolgono sul territorio o nelle comunità. Sono 637 in Italia e nel 2021 hanno accompagnato più di 1500 ragazzi nel loro percorso di reinserimento sociale.

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I minorenni in carcere: i principali reati

I reati contro il patrimonio costituiscono la ragione principale dell’ingresso in carcere minorile con il 54% dei casi. Questa tipologia di reato sale ulteriormente se si prende in considerazione la sola popolazione straniera o la sola componente femminile: siamo rispettivamente al 60% e addirittura al 73% dei casi. I reati contro la persona sono relativi al 20% degli ingressi. In generale si registra un significativo ridimensionamento del fenomeno dell’illegalità minorile.  Si riduce del 24% il totale dei minorenni arrestati o fermati dalle forze di polizia se mettiamo a confronto le 34.366 segnalazioni del 2016 con le 26.271 del 2020. Un calo solo parzialmente spiegabile con la pandemia, visto che la diminuzione era visibile già a partire dal 2019: 29.544 segnalazioni e un meno 15%. Il 2020 ha registrato inoltre 885 segnalazioni di delitti commessi da minorenni con età inferiore a 14 anni (quindi non imputabili). Calano sensibilmente anche gli omicidi commessi da minorenni: 11 nel 2020 sui 271 complessivi registrati nel nostro Paese.

L’osservatorio Ragazzidentro: uno sguardo alle carceri minorili italiane

Il rapporto è frutto del lavoro dell’osservatorio denominato Ragazzidentro, pubblicato ogni due anni. Raccoglie dati e informazioni grazie ai sopralluoghi presso i 17 Istituti di pena minorili del nostro Paese. Non mancano visite presso le comunità del circuito penale, interviste a operatori e detenuti. L’osservatorio registra un innalzamento dell’età dei detenuti. La possibilità di ospitare giovani adulti dai 21 ai 25 anni nelle carceri minorili ha fatto sì che la presenza di maggiorenni sia in crescita: il 58,7% del totale a gennaio 2022.  L’Osservatorio registra inoltre una distribuzione disomogenea delle opportunità offerte ai ragazzi per percorsi e misure alternative al carcere minorile. Il ricorso alla detenzione è infatti più diffuso al Sud e nelle Isole, probabilmente per mancanza di opportunità sul territorio.

Un passo in avanti: un nuovo codice penale per i minorenni

Un furto di un ragazzino in un supermercato – sostiene Antigone – non può essere paragonato a quello in appartamento di una persona adulta. Il primo potrebbe essere depenalizzato, trattato civilmente, o affidandosi alla giustizia riparativa. La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia del 1989 sancisce infatti il superiore interesse del minore. La stessa Costituzione, articolo 27, assegna alla pena una funzione rieducativa. Pone limiti quindi all’esercizio del potere di punire, allo scopo di evitare trattamenti contrari al senso di umanità. Per applicare questi principi e ridurre ulteriormente il ricorso al carcere minorile, Antigone insiste sull’applicazione di uno sguardo educativo e riabilitativo. Propone quindi l’adozione quindi di un codice penale specifico per i minorenni. Anche il dibattito sulla depenalizzazione della cannabis fa leva sull’effetto svuota carceri che genererebbe. Nel 2021 infatti degli oltre 54mila detenuti nelle carceri italiane, il 35% è dovuto alla violazione del D.P.R 309/90.

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Riforma carceraria: Antigone porta nuove proposte per una migliore vita in carcere

 

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Davide Scorza

Davide Scorza

Davide Scorza, educatore in servizi dedicati ai giovani e allo sviluppo di comunità. Curioso delle potenzialità di applicazione dei media in ambito sociale. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista.

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