Si parla spesso di condivisione dei dati personali, ma non è detto che tutti sappiano riconoscere quali sono i dati personali e in cosa consistono. Per dati personali bisogna intendere tutte quelle informazioni che permettono di identificare, direttamente o indirettamente, una persona fisica.

La delicatezza del tema sta proprio in questa possibilità di identificazioni dei soggetti che cedono, trasmettono o forniscono alcuni dati che li riguardano da vicino. Per capire quali sono i dati personali basta pensare a elementi come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione dell’utente, un identificativo online o uno o più elementi caratteristici dell’identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale.

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Tuttavia, non bisogna confondere i dati personali con i dati sensibili che, invece, comprendono l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale e che il Regolamento UE 2016/679 ha ampliato aggiungendo i dati genetici, i dati biometrici e quelli relativi all’orientamento sessuale.

Nell’epoca della digitalizzazione, la questione della gestione dei dati personali è di grande interesse perché riguarda il rapporto di fiducia che il cittadino costruisce con le istituzioni. Proprio la particolarità della questione impone alla Pubblica Amministrazione di interfacciarsi con normative specifiche inerenti il settore pubblico. Tra queste una posizione significativa viene assunta dal D.Lgs. 82/2005, anche conosciuto come Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).

La disciplina del trattamento dei dati personali

Con l’evoluzione delle nuove tecnologie, altri tipi di dati personali hanno assunto un ruolo significativo, come quelli relativi alle comunicazioni elettroniche (via Internet o telefono) e quelli che consentono la geolocalizzazione, fornendo informazioni sui luoghi frequentati e sugli spostamenti.

A normare il settore interviene il già citato Regolamento UE 2016/679 che definisce, oltre a quali sono i dati personali, anche gli attori in gioco. L’interessato nello specifico è la persona a cui i dati si riferiscono. Il titolare dei dati è la persona fisica, l’autorità pubblica, l’impresa, l’ente pubblico o privato, o chiunque decide sulle finalità e le modalità del trattamento dei dati. Responsabile è il referente al quale il titolare richiede di eseguire compiti di gestione e controllo del trattamento dei dati per suo conto.

Per trattamento si intende, invece, qualsiasi operazione compiuta e applicata a dati personali, come ad esempio la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la strutturazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, l’estrazione, la consultazione, l’uso, la comunicazione mediante trasmissione, diffusione o qualsiasi altra forma di messa a disposizione, il raffronto o l’interconnessione, la limitazione, la cancellazione o la loro distruzione.

Questi sono solo alcuni dei riferimenti, di una materia complessa, che consentono di definire meglio gli ambiti in cui è indispensabile condividere i propri dati senza incorrere in allarmismi.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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