La parità di genere nei corsi STEM (science, technology, engineering and mathematics ovvero i corsi di studio che riferiscono a scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) registra un dato positivo e in crescita secondo l’Unione europea. Merito forse anche delle tante iniziative della Commissione e dei Progetti sviluppati dagli Stati europei negli ultimi anni, che mirano proprio a promuovere la presenza femminile nella ricerca scientifica

Ma perchè è così importante promuovere la parità in questo settore e quali sono i progetti più innovativi sviluppati dall’Unione?

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Materie STEM: la presenza femminile è in crescita

Partiamo dai dati positivi: Eurostat conferma che nel 2020, su quasi 73 milioni di persone tra 15 e 74 anni, occupate nel settore della scienza e della tecnologia, quasi 37,5 milioni sono donne (51,3%), un sorpasso che è partito dal 2013 e che ha portato ad una media europea di presenza femminile al 60% in Europa, salvo l’Italia, che figura insieme ad Austria, Paesi Bassi, Lussemburgo, Repubblica Ceca e Malta fra i Paesi in cui questa soglia si abbassa al 50%.

Perché ridurre il divario di genere nelle materie STEM?

Secondo il report dell’European Institute for Gender Equality (“Economic benefits of gender equality in the EU”, 2017) ridurre il divario di genere nelle aree dell’istruzione scientifica, tecnologica, ingegneristica e matematica (STEM) potrebbe contribuire a ridurre il divario di competenze, aumentare l’occupazione e la produttività delle donne e ridurre la segregazione occupazionale. Inoltre, contribuirebbe ad un aumento del PIL pro capite dell’UE dal 2,2 al 3,0% nel 2050 con un miglioramento netto del PIL di 610-820 miliardi di euro nel 2050.

In che modo l’UE promuove l’inclusione di genere nelle materie STEM e STEAM?

Sono in realtà tanti gli interventi che l’Unione europea ha assicurato nel tempo per favorire una maggiore partecipazione delle donne alla ricerca e all’innovazione: ha innanzitutto aggiunto la lettera A (Art) nell’acronimo STEM, estendendo l’azione di tutela della presenza femminile anche alle attività umanistiche per renderle tutte più inclusive dal punto di vista del genere. Ha poi favorito la connessione fra l’istruzione STEM e TIC (informazione e comunicazione) e durante le giornate europee European Research & Innovation Days (Settembre 2022) ha rilanciato l’idea di sviluppare le carriere femminili nei settori scientifici in una sessione espressamente dedicata al settore: «Stream the STE(A)M: gender equality 4 studies and careers».

Bridging the gender gap in STEM: le otto proposte europee per favorire la presenza femminile nelle materie STEM

Non c’è però solo l’Europa a guidare le iniziative a tutela della parità di genere: ci sono anche Organizzazioni e Enti di ricerca europei impegnati, spesso da anni, a promuovere questa piccola “rivoluzione di genere”: l’opuscolo «Bridging the gender gap in STEM»-commissionato dal centro di ricerche europee CORDIS raccoglie ben otto iniziative, due delle quali italiane, volte alla promozione dell’uguaglianza di genere nelle professioni scientifiche, tecnologiche e matematiche.

Materie STEM e uguaglianza di genere: due progetti italiani, LeTSGEPs e RIIPERS

Partiamo dalle iniziative italiane: il progetto LeTSGEPs sviluppato dall’Università di Modena e Reggio Emilia organizza workshop e campagne di sensibilizzazione per sostenere la progettazione e l’implementazione di Piani per l’uguaglianza di genere (GEP) in sei Istituti e Università europee (fra cui l’Università di Messina).
Il progetto RIIPERS
sviluppato dall’Università di Salerno in Italia ha invece individuato e studiato alcune esperienze positive di eliminazione delle barriere (spesso inconsce) alla partecipazione femminile nei settori di ricerca scientifici nell’area mediterranea. Negli ultimi 4 anni, il progetto ha lavorato per migliorare e attuare sette piani per la parità di genere (GEP) nelle organizzazioni di ricerca, ridurre il divario di genere nelle attività decisionali e massimizzare l’impatto dei contenuti di genere nei programmi di ricerca.

SCIENTIX, CALIPER e EQALS-EU: i progetti di inclusione di genere nelle discipline STEM

Degni di nota gli altri progetti, quali l’iniziativa belga SCIENTIX 4, che sviluppa collaborazioni a livello europeo per spingere studenti e studentesse a intraprendere carriere nei settori STEM. Attraverso un portale Internet raccoglie informazioni sui progetti europei di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica ma punta altresì a rafforzare la formazione delle comunità universitarie e a fondare partenariati europei. Previsti anche momenti di condivisione per le comunità di insegnanti delle discipline STEM.

Il progetto greco CALIPER realizza video con modelli di ruolo femminili nei campi STEM da proporre alle nuove leve, per riequilibrare il genere nella popolazione scolastica e universitaria.

Non manca anche lo sviluppo del “mentoring” femminile di Critical Making (Austria) che ha collezionato diversi di studio sull’inclusività di genere in una biblioteca online utile ad ispirare i futuri professionisti.

EQUALS-EU, progetto della Oslo Metropolitan University, invece, si impegna nel mappare gli “ecosistemi dell’innovazione” sostenibili e inclusivi nel settore TIC. Non solo: il progetto sviluppa start-up guidate da donne, promuove corsi e bootcamp per futuri leader dell’innovazione inclusiva di genere con un rigoroso piano di formazione e sviluppo professionale.

SHEMAKES e ALLINTERACT: come favorire la partecipazione femminile al settore scientifico

Molto più radicato nel settore tessile l’iniziativa francese Shemakes.eu che offre una miscela di eventi fisici, ibridi e online, e interviste a modelli femminili di questo comparto.

Obiettivo: celebrare l’emancipazione delle donne nell’innovazione tecnologica e promuovere la neutralità di genere nella progettazione di articoli di moda.

Infine, il consorzio ALLINTERACT, coordinato dall’Università di Barcellona per su due obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite: istruzione di qualità e uguaglianza di genere.

Mira a creare nuove conoscenze su come aumentare il coinvolgimento dei cittadini nella ricerca scientifica e ha sviluppato il Premio “ScienceTho” un evento online in cui i partecipanti hanno gareggiato per ideare modi innovativi di diffondere la scienza a un pubblico finora emarginato.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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