“Zero vittime” è la strategia a lungo termine adottata dall’Unione Europea nel 2021 per avvicinarsi all’azzeramento del numero di vittime e di feriti gravi sulle strade europee entro il 2050. Per  centrare il suo obiettivo, l’UE si è posta un primo traguardo a medio termine: ridurre del 50% gli incidenti entro il 2030. La riforma 2023 sul codice della strada con le proposte del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, va proprio in questa direzione. La priorità è garantire la sicurezza stradale in l’Italia e concorerre all’obiettivo “zero vittime” dell’UE.

Come l’Italia segue l’obiettivo “zero vittime” dell’UE

Secondo gli Indicatori Chiave di Prestazione (ICP) sulla sicurezza stradale, l’Italia è alla sedicesima posizione della classifica europea da 22 anni, ossia dal 2001.

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Il 2022 registra il 7,1% in più degli incidenti mortali rispetto al 2021, come riportato il report della Polstrada dell’8 gennaio scorso. Rispetto al 2019 si registra un migliormento della sicurezza sulle nostre strade: -8,3% per gli incidenti mortali e vittime, -9,2% per gli incidenti con feriti e -13,2% persone ferite. L’intensificarsi dei controlli e l’aumento dei rilevatori di velocità hanno sortito il loro effetto.

Tuttavia le vittime diminuiscono in misura significativa sulle autostrade (-11,8%) non sulle strade urbane ed extraurbane (5%). Qui pesa il numero degli incidenti dovuti ai monopattini elettrici e le e -bike, spesso truccate per aumentare la velocità. In più, come rileva l’Osservatorio pedoni dell’Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, spesso le vittime sono pedoni. Sono 307 le vittime nel 2022, quasi uno al giorno.

Nell strategia adottata dall’UE con l’ambizioso obiettivo “zero vittime”, al centro di ogni sforzo degli Stati membri c’è la salvaguardia della vita umana. Per la sicurezza stradale, anche l’Italia si impegna su prevenzione e diminuzione dei rischi. Lo fa nel 2023 con la riforma del Codice della strada annunciata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti (MIT), Matteo Salvini. Già nel 2021 però, il governo Draghi ha avviato piani di investimento per la creazione entro 5 anni di strade, ferrovie, porti e aeroporti più moderni, sicuri e sostenibili in tutto il Paese. A questo scopo è destinato ben il 13,26% dell’importo totale del Pnrr, ovvero 25,40 miliardi di euro.

Sicurezza stradale, così l'Italia segue l'obiettivo "zero vittime" dell'UE

Sicurezza stradale in Italia, le proposte

Sono 12 i Paesi dell’UE che hanno aderito ad un piano triennale (2029-2022) per condividere il know how sulla sicurezza stradale e omologare le regole stradali. La cooperazione ha abbassato l’indice di mortalità, basti guardare alla Spagna, che era peggio dell’Italia 20 anni fa, e ora è tra i Paesi più sicuri d’Europa. Tra i 12 paesi non c’è l’Italia, così per seguire l’obiettivo “Zero Vittime” dell’EU, non rimane che emulare.

Controlli rafforzati la notte e ritiro patente a vita per chi provoca incidenti sotto l’effetto di alcol e droga. Prevenzione nelle scuole con crediti per corsi sulla sicurezza stradale e pagamento di multe in base al reddito di chi infrange le norme stradali.  Ancora: obbligo di targhe e casco per i monopattini e sorpasso di bici mantenendo 1.30 metri di distanza. Queste solo alcune delle proposte avanzate dal neo ministro del MIT, Matteo Salvini, per riformare il Codice stradale. Proposte che si rifanno a modelli di sicurezza stradale adottati da altri paesi europei confermati i più sicuri dagli ICP europei.

Ad esempio, per i monopattini elettrici la riforma 2023 si rifà alla Francia. Qui il casco è obbligatorio per tutti così come il gilet riflettente di notte o in caso di cattivo tempo. In Italia attualmente è obbligatorio solo per i minori di 18 anni. In Germania i monopattini hanno l’obbligo della targa dal 2019, obbligo di assicurazione e limite di velocità a 20 km/h massimo.

L’Italia ripensa le strade per le persone

Nelle strade urbane ed extra urbane, mancano spazi pedonali o ciclabili, e questo le rende pericolose per le persone. In più il numero di veicoli è ancora troppo elevato: in media uno per ciascun italiano (dati 2021 dell’ Associazione Nazionale Filiera Italiana Automobilistica). I nuovi modelli di auto poi hanno dimensioni sempre maggiori, finendo col rappresentare un ulteriore pericolo per chi si trova al di fuori dell’abitacolo. Occorre ridisegnare le strade per le persone, a cominciare da quelle più a rischio: bambini e adolescenti, persone con disabilità, pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico. Senza dimenticare gli over 65, che rappresentano l’80% di vittime di incidenti pedonali. Una utenza pedonale quella degli anziani destinata ad aumentare con la nuova normativa che prevede un rinnovo patente più severo e con minori agevolazioni per l’acquisto di vetture con guida agevolata.

Per il 2023, il Governo ha stanziato 13,5 milioni di euro per la sicurezza stradale, di cui 4 milioni di euro dedicati solo alla sicurezza dei pedoni. I 12 i comuni beneficiari sono riportati nel rapporto annuale Istat sull’incidentalità stradale con maggiore coinvolgimento di pedoni. Tra le misure previste dal piano straordinario di sicurezza stradale: il limite di 30 km/h in zona urbana, aumento di segnaletica, illuminazione stradale, rialzo delle strisce pedonali.

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Anna Restivo

Anna Restivo

Editor e creator freelance nel motorismo sportivo e storico.  Ho collaborazioni in F1 dal 2014, passando anche dalla Motogp, e dal 2019 in manifestazioni di auto e moto d'epoca. Mi piace raccontare il motorismo e le sue connessioni con società, arte, ambiente, creando format e progetti. Attualmente collaboro con BuoneNotizie.it, grazie al quale ho avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo.

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