Scoprire i trend per il 2023 significa delineare le nostre aspettative per il futuro prossimo. In un mondo in costante cambiamento e così spesso attraversato da conflitti ed eventi imprevedibili, tutto questo può essere appagante e motivante.

L’unità di ricerca Wunderman Thompson Intelligence redige da 5 anni un report sui trend in atto a livello globale rispetto a dieci macro-argomenti: cultura, tecnologia e metaverso, viaggi e ospitalità, marketing, cibo e bevande, industria della bellezza, vendita al dettaglio e commercio, beni di lusso, salute ed infine lavoro. L’obiettivo è quello di fornire approfondimenti e analisi su come le aziende dei vari settori possano sfruttare queste tendenze.

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Nel 2023 i trend riportati nel report sembrano ruotare intorno a due parole chiave: sostenibilità ed inclusione. Le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata e la presa di parola di gruppi sociali fino a poco tempo fa invisibilizzati stanno dando nuova linfa a questi concetti.  Un terzo punto importante è rappresentato dalle tendenze che sono state maggiormente influenzate dalla crisi pandemica. Queste riguardano soprattutto il mondo del lavoro.

Inclusione

Come già attestato da altre ricerche, il report ci ricorda che ben il 66% dei consumatori globali “è più propenso ad acquistare da marchi che si esprimono su questioni di uguaglianza e inclusione.” Questo fenomeno non è nuovo, come ci dimostra il riassunto offerto da Google sulle ricerche effettuate dagli utenti nell’anno passato. Qui si legge che, sempre di più, “ci stiamo informando su questioni di genere e sessualità e cerchiamo esperienze inclusive.

Questo si sta tramutando in un vero e proprio cambio di paradigma secondo il quale le aziende, anche nello sviluppo di canali e possibilità digitali, vogliono garantire sempre maggiore accessibilità e inclusione. In senso pratico questo si palesa nell’utilizzo di design inclusivo, nella creazione di un’esperienza nel metaverso dove trovano spazio avatar e narrazioni sempre più diversificate e nell’atto del “passare il microfono” a comunità emarginate per lo sviluppo di campagne di comunicazione per i brand.

In questo scenario, un fenomeno interessantissimo e la cosiddetta “Inclusivepreneurs” ovvero il fatto che le comunità marginalizzate si attivano “ideando prodotti e servizi che rispondono ai bisogni insoddisfatti delle loro comunità.” Un esempio riportato è il progetto di Fay Reid per supportare e consigliare le donne lavoratrici di tutte le etnie e livello d’istruzione durante la menopausa.

Sostenibilità

Secondo il report, il gesto di Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia di donare l’intera azienda a un’organizzazione ambientalista e a un fondo di investimento che tutela la natura – dichiarando che “la terra è il nostro unico azionista” – ha stravolto gli standard di valutazione di cos’è un’azione sostenibile per le aziende. Non bastano più i piccoli gesti, serve concretezza.

Diversi sono gli esempi di pratiche sostenibili avanzate implementate dai vari brand. Nel mondo della ristorazione e del food, l’attenzione ecologica non si limita solo alla riduzione degli sprechi ma si spinge fino all’arredamento che, sempre di più, viene realizzato con rifiuti alimentari. Nel mondo della moda, i servizi di riparazione non sono più relegati ai brand del lusso. La maggior parte dei consumatori, infatti, sente il bisogno di adottare un approccio consapevole al fine di risparmiare denaro e salvaguardare il pianeta.

Nell’era post Covid

Soprattutto nella sezione dedicata al lavoro si evince come molti dei trend siano stati maggiormente influenzati dalla crisi pandemica. Il passaggio massiccio allo smart working e il fenomeno del quiet quitting stanno riscrivendo il rapporto delle persone con il proprio percorso professionale. Come già indicato da Google, la tendenza è quello di ricercare un rapporto più equilibrato con il lavoro e la carriera e l’interazione fra questi. Tra i trend del 2023 si riporta, infatti, una voglia generalizzata di dedicare più tempo alle proprie passioni e affetti. Da parte delle aziende, l’idea è quella di cercare di venire incontro ai propri talenti attraverso orari flessibili, umanizzazione dei luoghi di lavoro e attenzione per la salute mentale dei propri dipendenti.

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Camilla Valerio

Camilla Valerio

Mi piace scrivere di diritti, sport, attualità e questioni di genere. Collaboro con il Corriere del Mezzogiorno e scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo.

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