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Pannelli solari: invisibili, trasportabili e galleggianti

di 8 Dicembre 2009Ottobre 23rd, 2020No Comments

I pannelli solari e fotovoltaici di nuova generazione si mimetizzano tra gli edifici, si possono arrotolare e dislocare ovunque e si possono installare anche sull’acqua.

Impianto "flotovoltaico"

E’ ormai assodato che il mercato del fotovoltaico e del solare termico sia un mercato in rapida e costante crescita. In Italia il mercato del solare termico negli ultimi 2 anni è cresciuto del 126% e il numero di impianti fotovoltaici installati solo nell’ultimo anno è quasi raddoppiato, passando dai 31.800 del 2008 ai 53.600 del periodo gennaio-novembre 2009. Questi dati sono buoni, se consideriamo che gli incentivi sono ancora inadeguati e che l’Italia, rispetto agli altri paesi europei, presenta una serie di problematiche legate alle caratteristiche storiche e urbanistiche del nostro paese. Buona parte del patrimonio immobiliare italiano è sottoposto a vincolo storico e un terzo circa del territorio è sottoposto a vincolo paesaggistico. Gli edifici di grande pregio storico e architettonico devono sottostare a vincoli molto restrittivi, che spesso precludono l’installazione di qualsiasi tipo di impianto. Mentre, a causa del vincolo paesaggistico, anche l’integrazione architettonica degli impianti solari e/o fotovoltaici negli edifici di nuova costruzione diventa problematica.

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Ma grazie ai positivi trend di crescita a livello globale, negli ultimi anni i produttori del settore hanno fatto grossi investimenti, sia nel design che nella ricerca di soluzioni efficaci. Sul mercato esistono, ad esempio, tegole fotovoltaiche dove le celle non sono più sovrapposte ai rivestimenti già esistenti, ma vengono integrate nelle tegole stesse. Assumendo la forma e i colori di coppi e tegole, i pannelli fotovoltaici sostituiscono a tutti gli effetti i laterizi tradizionali e, mimetizzandosi tra di essi, diventano quasi impercettibili. Ci sono poi coppi fotovoltaici che funzionano anche in presenza di luce diffusa, cioè quando c’è nebbia o nuvolosità, e che hanno una notevole resa energetica anche in condizioni di orientamento e di inclinazione sfavorevoli, come nel caso delle facciate e delle superfici orizzontali. In alcuni casi le tegole e i coppi fotovoltaici sono totalmente riciclabili, essendo realizzati con materiali che si possono recuperare e riutilizzare nei futuri cicli produttivi. Per gli edifici dotati di ampie vetrate, inoltre, sono disponibili sul mercato vetri dotati di fili sottilissimi che, illuminati dal sole, sono in grado di produrre energia.

Esistono anche pannelli solari flessibili, che si possono arrotolare e trasportare ovunque ce ne sia bisogno (in campeggio, in barca, in montagna, ecc.) e che possono alimentare dispositivi a basso voltaggio. Si adattano perfettamente a tutte le superfici curve o discontinue (come tende, verande o gazebo) e i tagli possono essere di qualsiasi dimensione, anche molto ridotti – ad esempio si possono ricavare piccole stuoie per alimentare il PC o altri apparecchi elettronici. Inoltre, i pannelli flessibili, a parità di dimensioni, utilizzano solo l’1% del silicio rispetto ai pannelli solari tradizionali.

Ma l’ultima e più interessante frontiera del fotovoltaico è l’installazione di pannelli fotovoltaici su piattaforme galleggianti. I pannelli vengono posati su specchi d’acqua caratterizzati da scarso moto ondoso, come laghetti e stagni e ciò permette di utilizzare ampie superfici senza dover sacrificare terreni agricoli o parchi pubblici. Il primo impianto galleggiante al mondo è stato realizzato nel 2008 da un’azienda vitivinicola californiana al centro del proprio laghetto di irrigazione e chiamato “Flotovoltaic”, dalle parole inglesi “floating” (galleggiante) + “photovoltaic”. Il primo impianto “flotovoltaico” italiano, invece, è stato installato quest’anno a Solarolo, in provincia di Ravenna, presso una centrale di pompaggio ad uso irriguo. La struttura galleggiante, che ha un diametro di 25 mt, è stata ancorata in diversi punti alla terraferma e le connessioni elettriche sono state rese completamente stagne. 
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Laura Pavesi

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