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Luce per il Mali

L’idea è di Matteo Ferroni, architetto di Perugia.Si parte dal telaio di una vecchia bicicletta, “un oggetto perfetto, per questo così diffuso nel mondo”, spiega Matteo, a cui vengono aggiunti tubi idraulici, cavi del telefono, una batteria di moto ricaricata con i pannelli solari e una testa di alluminio dentro cui viene inserito il modulo-led, unico componente importato dall’Italia insieme allo stampo di plastica della testa. La fabbricazione avviene a Ségou, capoluogo della regione, o nelle cittadine più vicine ai villaggi.

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