…tutte le infrastrutture territoriali dismesse (ferrovie, ma anche strade e percorsi storici), per far sì che diventino percorsi alternativi alla mobilità ordinaria: percorsi sicuri perché lontani dal traffico, puliti perché non aperti a mezzi motorizzati e, soprattutto, integrati con il trasporto pubblico.
Nella promozione di una rete nazionale di mobilità dolce rientra anche il progetto Ferrovie Dimenticate, mentre sul sito Ferrovie Abbandonate è disponibile un database in continuo aggiornamento che racconta la storia delle tratte dismesse, ne descrive lo stato attuale e gli eventuali progetti di recupero.
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SostieniciI tracciati che collegavano paesini e città di tutta Italia costituiscono un patrimonio di inestimabile valore: opere pregevoli dal punto di vista ingegneristico e architettonico, quali ponti, gallerie e stazioni (molto spesso collocati in punti panoramici e suggestivi) non possono essere dimenticati e abbandonati a se stessi.
La tutela e il recupero di tutto questo patrimonio dimenticato va, attualmente, in 2 direzioni principali:
1) da una parte, c’è la sua trasformazione in percorsi pedonali e ciclabili, immersi nella natura e lontani dal traffico cittadino;
2) dall’altra, c’è il suo ripristino a fini turistici, per favorire la riscoperta di territori tra i più belli del nostro paese.
Sulla scia di quanto già avvenuto con successo in altri paesi europei – tra i quali Inghilterra, Francia, Belgio e Spagna – infine, la valorizzazione delle ferrovie in disuso e la creazione di una rete di mobilità dolce a livello nazionale costituiscono anche il testo di un Progetto di legge, che è stato presentato al Parlamento nel febbraio 2011.