Il progetto Esosport arriva anche nelle Marche per recuperare scarpe ginniche, palline da tennis e gomme di bici usate.

A marzo 2021 la Regione Marche ha inaugurato il progetto Esosport per riciclare i rifiuti sportivi. L’iniziativa ha visto la collaborazione delle federazioni sportive regionali di atletica, ciclismo, tennis e di Legambiente Marche. L’obiettivo è raccogliere i materiali sportivi esausti e ottenere una nuova materia prima per realizzare parchi giochi e piste di atletica negli 89 comuni colpiti dal terremoto del 2016. Fino a settembre 2021 sarà possibile depositare i rifiuti sportivi in appositi contenitori siti all’interno dei circoli sportivi. I punti di raccolta del materiale esausto saranno anche un luogo dove informarsi sul corretto smaltimento di questi rifiuti.

Il progetto inaugurato nelle Marche è un altro tassello che si aggiunge alle analoghe iniziative Esosport già presenti in Liguria, Lombardia, Lazio e Toscana. Il progetto Esosport marchigiano si articola in due parti: “il Giardino di Betty” e “La pista di Pietro”. Il primo è un parco giochi in memoria dell’ideatrice del progetto Elisabetta Salvioni Meletiou, coniuge del direttore di Esosport e scomparsa prematuramente nel 2011. Il secondo, invece, è un circuito in onore del grande campione Pietro Mennea. Alcuni velocisti e ciclisti hanno scelto di promuovere l’iniziativa, come Angelica Ghergo, campionessa juniores 400m ostacoli e Giorgio Farroni, campione paraolimpico di ciclismo. Infine, anche i campioni del tennis hanno voluto sostenere il progetto, come Elisabetta Cocciaretto, tennista FED Cup, e Stefano Travaglia, finalista a Melbourne 2021. Così afferma la presidente di Legambiente Marche, Francesca Pulcini:

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“Con la raccolta di questi materiali avremo la possibilità di coinvolgere tanti sportivi  […] nel migliorare la gestione dei rifiuti e creare nuove opportunità di sano sviluppo per il nostro territorio, anche in vista delle importanti risorse della Next Generatione EU […]. Grazie a questa iniziativa continuiamo a mantenere alta l’attenzione sulle aree colpite dal sisma, contribuendo con un gesto concreto di ricostruzione

Come passare dal rifiuto sportivo a una nuova materia prima: ecco i progetti di riciclo Esosport

Esosport nasce nel 2009 da un’idea che mette assieme la passione per lo sport e l’attenzione per una corretta gestione del materiale sportivo esausto. Il progetto gode del patrocinio del Ministero dell’Ambiente ed è gestito da ESO, un’azienda italiana che smaltisce in modo sostenibile i rifiuti aziendali della Penisola.
Il progetto riguarda tre diverse tipologie di rifiuto sportivo:

  • scarpe con suola in gomma, indicate come “esosport run”
  • camere d’aria e copertoni delle biciclette, denominate “esosport bike”
  • palline da tennis, chiamate “esosport balls”

Triturare la loro gomma permette di ottenere una nuova materia prima, ossia granulo sfuso, che i tecnici compattano in piastrelle di 5 cm di spessore. L’azienda dona gratuitamente le piastrelle ottenute alle amministrazioni pubbliche che aderiscono al progetto. Le pianelle di gomma serviranno a pavimentare parchi giochi per bambini o piste di atletica. La mappa presente sul sito permette, a chi lo desideri, di trovare il centro di raccolta più vicino per smaltire le tre tipologie di materiale sportivo esausto. Il luogo è concordato con scuole, spazi ricreativi, impianti sportivi o negozi e il consumatore dovrà depositare il rifiuto negli appositi contenitori di cartone riciclato.

“Il Giardino di Betty” e “La pista di Pietro” in Italia

Il “Giardino di Betty” è uno spazio riservato al divertimento dei bambini e gode di un pavimento antitrauma. La Liguria, la Toscana, la Lombardia e il Lazio hanno già aderito all’iniziativa e dato vita a queste aree ricreative sostenibili. Infatti, in provincia di Milano si trovano a Cesano Boscone (2016), all’ospedale San Carlo (2019) e a Opera, primo comune in Italia a inaugurare il giardino nel 2013. Anche la città di Firenze nel 2014 ha inaugurato il progetto in Viale Guidon, mentre Roma l’ha realizzato in via Aldobrandeschi nel 2016. Infine, il Comune di Genova è il più green perché tra il 2015 e il 2020 ne ha messi a punto 10. La “pista di Pietro”, invece, è un circuito di 60 metri a tre corsie interamente rimovibili e itineranti. Il progetto è stato inaugurato per la prima volta a Roma al Foro Italico nel settembre del 2019.

Inquinamento da rifiuti sportivi come scarpe ginniche, gomme di bici o palline da tennis

Secondo i dati Istat l’Italia, nei primi 9 mesi del 2019, ha esportato 11,8 milioni di paia di scarpe sportive per un valore di 645,4 milioni di euro. Le componenti in plastica delle scarpe ne rappresentano il 35% e possono impiegare fino a mille anni per decomporsi. Normalmente devono essere buttate nel secco/indifferenziato, assieme a lacci e solette. Annualmente gli italiani buttano nella raccolta indifferenziata circa 2 milioni di camere d’aria di bicicletta, per un totale di 1.050 tonnellate l’anno. Il cittadino deve consegnare la camera d’aria esausta nel centro di raccolta del proprio Comune di residenza. Infine, Esosport calcola che un circolo di tennis di medie dimensioni consumi fino a circa 700 palline da tennis al mese. Per tutti questi motivi, è necessario adottare delle soluzioni per il recupero dei rifiuti sportivi e per sensibilizzare il cittadino alle iniziative sostenibili.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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