L’ambiente e l’energia pulita possono convivere? Sull’impatto dell’eolico, sono diversi i problemi sollevati anche dagli ambientalisti. Sono molte, però, anche le soluzioni.

Il 2020 è stato l’anno in cui si è registrato un boom senza precedenti dell’utilizzo delle energie rinnovabili. Si è, infatti, registrato un aumento del 45% a livello globale: le rinnovabili sono state l’unica fonte di energia che ha visto aumentare la domanda, mentre tutte le altre sono diminuite. A trainare questo trend è stata, senza dubbio, l’energia eolica che ha registrato un aumento del 59% di installazioni rispetto al 2019 (96,7 gigawatt contro i 60,7). Nonostante questo, però, non tutti amano l’energia pulita per il suo impatto ambientale.

Le pale eoliche sull’ambiente dei volatili

In molti sono contrari alle pale eoliche perché sarebbero la causa del disorientamento e schianto degli uccelli in volo. In realtà, diversi studi hanno recentemente ridimensionato questo aspetto negativo. L’Istituto Norvegese per la Ricerca sulla Natura (NINA) ha mostrato che, verniciando con colori diversi le pale del rotore, le torri o utilizzando la luce ultravioletta, si ovvierebbe al problema. Nell’impianto di Smøla (Norvegia) hanno per esempio mostrato che dipingere di nero una delle tre pale del rotore diminuisce del 70% la mortalità degli uccelli.

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Dove installare l’energia pulita in base all’ambiente

Un altro problema spesso avanzato è lo spazio che occorre per installare questi impianti. Vero che c’è bisogno di terreno, ma secondo un recente studio si tratta di circa 214mila ettari, meno dello 0,7% dell’intera superficie del territorio italiano. Alcune soluzioni: le propone Bill Gates nel libro Clima – Come evitare un disastro. Tra queste, si potrebbero ammodernare gli impianti datati che, in media, producono il 50% di energia in meno degli ultimi modelli. L’ultima opzione riportata da Bill Gates è l’offshore (ovvero in mare, mentre onshore sulla terraferma), che sembra essere positivo anche nei confronti dell’impatto ambientale che avrebbe questa energia pulita.

Eolico offshore meno invasivo sull’ambiente

Secondo Gates, installare turbine eoliche nel mare presenta, infatti, molti vantaggi. Il più importante è che, generalmente, in alto mare i venti sono più costanti e così si sopperisce parzialmente al problema dell’intermittenza energetica. Altro lato positivo è che così si evita anche di rovinare paesaggi o, per lo meno, abbatte l’impatto dell’eolico sull’ambiente. Infatti, in questo caso l’installazione interessa aree di mare isolate, permettendo delle connessioni “invisibili” per la trasmissione di energia elettrica. Inoltre, non si avrebbero dei veri e propri limiti alla grandezza delle pale costruite (nel Mar del Nord ce ne sono di più grandi della Torre Eiffel).

I numeri dell’eolico sull’ambiente marino

Nonostante questi vantaggi, secondo Gates l’offshore rappresenta oggi appena lo 0,4% della capacità mondiale di generare energia elettrica. Gli impianti più importanti si trovano in Europa, con la Gran Bretagna che è la maggior produttrice e consumatrice di eolico offshore al mondo. Il 21 maggio 2021 il 62,5% dell’energia elettrica usata in UK è stata prodotta dalle sue pale eoliche: si tratta di un record senza precedenti a livello mondiale riguardante questa energia pulita.

Passi avanti anche in Italia per l’energia pulita

Iniziamo dalla notizia più importante: il 2020 è stato l’anno in cui, per la prima volta, nel nostro Paese, le energie rinnovabili hanno superato quelle fossili. Ma è solo l’inizio. Infatti, il nostro Paese è quinto in Europa in termini di capacità eolica installata e ha solo impianti onshore, ovvero a terra. Un territorio come il nostro potrebbe sicuramente sfruttare di più le sue peculiarità per trarre maggiori vantaggi, come per esempio gli impianti offshore.

All’interno del panorama nazionale c’è il progetto Medwind Italia che consiste in una mega piattaforma, la più grande d’Europa, di pale eoliche a largo delle isole Egadi. Alcuni numeri: 9 miliardi di euro e 7 anni di lavori per generare energia sufficiente a oltre 3 milioni e mezzo di famiglie. Una pianificazione che ha ottenuto anche il consenso degli ambientalisti, ma non dei sindaci.

Questi sono alcuni dei passi avanti che, insieme a quelli contro il cambiamento climatico, ci permetteranno di salvare il nostro pianeta dall’inquinamento, grazie anche all’energia pulita.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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