Protezione del suolo, educazione sostenibile, economia circolare e mobilità. Ecco i quesiti elaborati da 50 under trenta e rivolti a Cop26.

Venerdì 1 ottobre si è tenuto l’evento di Italy Goes Green, la piattaforma che vuole coinvolgere i cittadini sul tema dell’energia rinnovabile e del cambiamento climatico.  Al Vodafone Theater di Milano hanno lavorato assieme 50 giovani under trenta, scelti per le loro competenze e l’impegno per l’ambiente. I 10 tavoli operativi hanno formulato 10 interrogativi già consegnati alla delegazione italiana, pronti per essere discussi a COP26. La 26° Conferenza delle parti delle Nazioni unite sul cambiamento climatico avrà luogo a Glasgow dall’1 al 12 novembre.

Primo, come utilizzare il suolo in modo sostenibile e proteggere la biodiversità. Secondo, come equilibrare la salute delle persone e quella del pianeta e rendere le città più vivibili, tra gli edifici e il verde urbano. Ancora, come possiamo puntare sulle tecnologie digitali senza sacrificare le risorse ambientali e umane. Come potenziare, inoltre, l’energia rinnovabile e l’economia circolare per creare opportunità di lavoro. Come educare alla sensibilità ambientale, formare i cittadini al rispetto del clima e promuovere una finanza etica, buona per il Pianeta e per gli investitori. Infine, come possiamo spostarci e viaggiare nel rispetto dell’ambiente.

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Preservare il suolo: che cos’è e su cosa si basa l’agricoltura rigenerativa

La prima domanda formulata all’evento di Italy Goes Green è relativa allo sfruttamento del suolo. La risposta possibile è data dall’agricoltura rigenerativa. Questa prevede diverse attività sia per proteggere il terreno, le colture e la falda acquifera, sia per minimizzare l’intervento umano. Innanzitutto, si ruotano le colture e non si utilizzano pesticidi, ma preparati biologici. L’aratura, inoltre, è superficiale, così i lombrichi e le radici possono rimescolare il terreno in modo naturale. Le colture di copertura, poi, mantengono la giusta percentuale di minerali nel suolo. Si tratta di trifoglio o legumi non destinati alla raccolta, ma piantati per contrastare le erbe infestanti e per non impoverire il suolo. Infine, l’agricoltura rigenerativa tutela i lavoratori, che godono di salari dignitosi ed equi. Proprio per la salute dei terreni, cui si aggiungono le foreste e gli oceani, l’Italia ha stanziato 20 miliardi del fondo europeo.

Educare al rispetto del pianeta e all’importanza dell’energia rinnovabile

Le domande di Italy Goes Green affrontano poi la questione del cittadino consapevole. E anche il documento firmato dai giovani attivisti dello Youth4Climate ne evidenzia l’importanza. Questi, infatti, hanno proposto di introdurre l’educazione climatica come materia scolastica in ogni ordine e grado d’istruzione. Sensibilizzare all’uso dell’energia rinnovabile già da piccoli significa avere adulti capaci e pronti all’azione. Educare vuol dire anche sviluppare abilità al servizio della transizione verde. Il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta afferma: “Il primo passo verso la consapevolezza degli obiettivi di sostenibilità parte dalla formazione”. Dal 2020, difatti, l’educazione civica è diventata un insegnamento obbligatorio in Italia, a partire dalla scuola dell’infanzia.

Economia circolare e gestione dei rifiuti: 25 miliardi dei fondi europei

È questo un altro tema al centro delle domande. L’Italia spenderà nel settore 25 miliardi di euro del fondo europeo. Il nostro Paese si colloca al primo posto in Europa con il 79% di riciclo, seguono la Francia (56%) e la Germania (43%). A febbraio 2021, l’Europa ha firmato il nuovo piano d’azione per l’economia circolare. Il documento evidenzia un punto: se ciascuno consumasse quanto un cittadino UE, avremmo bisogno di 3 pianeti. Estrarre e lavorare le risorse, infatti, causa la metà delle emissioni totali di CO2 e il 90% della perdita di biodiversità e dello stress idrico. Riciclare avrebbe benefici anche sul PIL UE, che aumenterebbe dello 0,5%, e genererebbe 700 mila nuovi posti entro il 2030. Per aiutare il consumatore a scegliere, l’UE chiede un’etichetta che indichi la ‘vita’ del prodotto e la sua riparabilità.

 Come rendere l’energia rinnovabile un’opportunità di crescita

La domanda è complessa, ma il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani afferma: “Creerà posti di lavoro, questo è sicuro”. La sfida sarà riconvertire i posti di lavoro persi in alcuni settori verso la filiera del rinnovabile. Per garantire una crescita effettiva occorre “un piano chiaro e regole migliori”. Il governo ha stanziato 27 miliardi per la transizione verde e vuole incrementare l’energia elettrica rinnovabile a oltre il 70%. “Se passiamo all’elettrico, ma ci serviamo del gas come fonte, è tutto inutile”, continua Cingolani. Il Gestore dei servizi energetici (GSE) afferma che oggi l’energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia è intorno al 40%. Di questo, il 40% è dato dall’energia idroelettrica, seguono la solare (20,4%) e l’eolica (17,4%). L’obiettivo nei prossimi 9 anni è arrivare a 70 miliardi di watt di potenza rinnovabile, cioè installare 8 miliardi di watt ogni anno. Il nostro Paese oggi ne colloca 0,8 all’anno.

Per una mobilità sostenibile dobbiamo abbandonare il gas, oggi prima fonte di energia in Italia

Tra le domande dei 50 giovani c’è anche quella relativa alla mobilità, un settore che oggi produce il 25% della CO2 totale. L’energia elettrica non rinnovabile prodotta dal gas in Italia è pari al 58%. Il gas è quindi la prima fonte di energia nel nostro Paese e l’aumento del suo costo spiega il caro bollette. L’80% del rincaro è causato proprio dal maggior costo del gas. Il mercato non riesce a soddisfare la domanda di gas in aumento e questo fa aumentare il prezzo della materia prima. Diverse sono le ragioni che hanno causato una maggiore richiesta di gas:

  • lo scorso inverno è stato molto rigido;
  • le attività economiche sono in ripresa post pandemia;
  • la Cina si trova in una fase di boom economico e possiede una grande liquidità;
  • l’assenza di vento ad agosto nel Mare del Nord ha danneggiato gli impianti eolici che non hanno prodotto energia rinnovabile.

Un’altra questione riguarda la politica. La Russia, il principale produttore di gas in Europa, ha rallentato le esportazioni verso l’occidente a vantaggio dell’Asia. Due sono le spiegazioni possibili e non si escludono a vicenda. Primo, la Cina è disposta a pagare molto di più il prezzo del gas; secondo, le proteste di Polonia e Ucraina hanno frenato il mercato. I due paesi, infatti, erano contrari al raddoppio del gasdotto che collega la Russia alla Germania. Nel ridurre i flussi di gas, Putin ha voluto dimostrare quanto i Paesi europei non possano prescindere dalla sua Russia.

Le bollette aumentano anche a causa del maggior costo dei permessi per produrre CO2

Come ha ricordato Cingolani, il più alto costo dei permessi per emettere CO2 causa un aumento del 20% in bolletta. L’Emission trading system è l’ente UE per lo scambio delle emissioni. Le autorità europee rilasciano i permessi alle aziende in numero limitato, creando un mercato delle quote. Le imprese che inquinano di meno, quindi, possono vendere i propri permessi alle industrie a emissioni più elevate. Alla fine di ogni anno, poi, gli impianti devono restituire le quote che coprano del tutto le loro emissioni, pena pesanti multe. L’azienda può decidere di vendere le quote non utilizzate o mantenerle per il futuro. Per stimolare l’energia rinnovabile, però, il totale delle concessioni si riduce di anno in anno. Ne consegue che il costo per emettere la CO2 cresce, l’azienda lo paga e anche i consumatori. Dal 2020, emettere una tonnellata di CO2 costa 56 euro, contro i 33,7 del passato.

Serve un sistema di leggi più snello per facilitare la transizione verde

L’aspetto burocratico è connesso al tema dell’energia rinnovabile, come emerge dalle 10 domande di Italy Goes Green. Il Decreto semplificazioni, infatti, deve servire per agevolare la transizione ecologica. Mentre prima in Italia occorrevano 1200 giorni per ottenere un permesso per installare un impianto alimentato da fonti rinnovabili; ora sono 250 i giorni necessari, un numero in linea con gli standard internazionali. Per la prima volta, inoltre, è resa pubblica la mappa delle aste per le rinnovabili dei prossimi 5 anni. In questo modo gli investitori potranno pianificare i progetti e organizzare meglio il loro lavoro. Per aggiudicarsi un appalto, infine, il codice impone di indicare quale sia il contributo per ridurre le emissioni di gas serra e per garantire la sicurezza dei lavoratori.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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