Lo spreco di cibo è una delle grandi sfide di lungo periodo che la FAO deve affrontare.
La sensibilità verso questo tema è decisamente aumentata negli ultimi anni, e a testimoniarlo sono le numerose aziende che hanno come obiettivo la riduzione dello spreco come Too Good To Go, Babaco Market e MyFood. E la lotta, pur avendo ancora ampi margini di miglioramento, sta portando risultati sempre migliori: a febbraio il Waste Watcher International Observatory ha segnalato che nel 2020 solo in Italia lo spreco alimentare si è ridotto dell’11,78%. A livello concreto, le tonnellate di cibo salvate sono state oltre 220.000.
Ogni azienda promuove soluzioni diverse. Too Good To Go, per esempio, permette ai suoi utenti di acquistare cibo invenduto presso panetterie, fruttivendoli, supermercati e ristoranti ad un prezzo inferiore. Babaco Market invece crea un contatto diretto tra clienti e produttori: i primi fanno un abbonamento e i secondi spediscono box di frutta e verdura a domicilio ogni una o due settimane. Un’ulteriore possibilità viene offerta da MyFood, che segnala i prodotti in scadenza nei supermercati, suggerendo numerose ricette correlate.
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SostieniciLo spreco alimentare nell’Agenda 2030
Alcune soluzioni per i consumatori
Lo spreco alimentare a livello casalingo passa anche dai metodi più conosciuti e non sempre applicati. Fare una spesa ragionata controllando la data di scadenza e non comprando eccedenze è un ottimo punto di partenza. In cucina poi si deve cercare di sfruttare al massimo i prodotti disponibili, riducendo gli scarti durante la preparazione e non buttando gli eventuali avanzi. Il tutto per erodere l’attuale quantità di cibo sprecato in tutto il mondo: circa 2,5 miliardi di tonnellate.
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