L’Italia cresce nell’attrattività di investimenti e nelle opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili e lo fa puntando sulla semplificazione delle procedure e sugli investimenti nelle infrastrutture energetiche innovative.

Lo testimonia la risalita dal 15° al 12° posto del nostro Paese nel rapporto internazionale EY “Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI)” che fotografa i primi 40 mercati mondiali in base all’attrattività degli investimenti in rinnovabili.

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Perché questo successo? Di quale attrattività parliamo e chi c’è invece in cima all’autorevole classifica internazionale dei Paesi in cui gli investimenti green sono più cospicui?

Energie rinnovabili: in quali Paesi conviene di più investire?

Partiamo da un dato oggettivo: vista l’attuale crisi energetica a livello internazionale, si assiste ad una forte accelerazione sulle energie rinnovabili da parte dei governi di tutto il mondo, non solo da parte di quello italiano: abbiamo visto che l’UE mira ad un aumento delle rinnovabili entro il 2030. Sul podio del Report internazionale EY restano però le grandi economie mondiali: Stati Uniti, la Cina e la Germania e in top 10 compaiono Regno Unito, Francia, Australia, India, Spagna, Giappone e Paesi Bassi.

Cruciali sono stati i provvedimenti incentivanti la produzione di energie alternative nel 2022 di questi Paesi accuratamente virtuosi: stiamo parlando dell’Inflation Reduction Act americano che ha premiato la tecnologia dell’Idrogeno verde, gli impegni cinesi per la carbon neutrality entro il 2060. Ma anche i progetti nazionali di realizzazione delle infrastrutture energetiche come nei Paesi Bassi, dove, per esempio, si mira a produrre 70 GW di energia eolica offshore entro il 2050, o in Grecia che vuole realizzare 15 GW di nuova energia green entro il 2030 e 2 GW di eolico offshore!

L’Italia sceglie rinnovabili: crescono eolico e solare

In Italia l’obiettivo resta quello di consolidare la produzione di energie rinnovabili, trovare strade per ridurre la dipendenza energetica. Quali strade? Secondo i dati del RECAI si premia l’eolico, ad esempio, che registra 11,3 GW di capacità istallata nel terzo quadrimestre del 2022, con una crescita del 3%, mentre il solare ha aumentato la propria capacità installata a 23.9 GW, con una crescita del 6% e un’importante pipeline, pari a oltre 17GW.

Energie rinnovabili in Italia: perché questa crescita?

Gli analisti EY sostengono che alla base di questo successo tutt’altro che insperato, ci sono “fattori ambientali” innegabili: il nostro Paese è ricco di energie rinnovabili (fonte idrica, solare ed eolica), ha sempre avuto ambiziosi target di crescita (puntando alla decarbonizzazione per raggiungere l’indipendenza energetica). Poi ci sono alcuni “fattori determinanti” del mercato, legati a un’ottima attrattività degli investimenti green dovuti alle previsioni future dei prezzi all’ingrosso, all’immaturità del mercato e ad una fase di stand-by dovuta ai prezzi energetici troppo volatili.

Progetti di rinnovabili in vista

Il Governo ha cavalcato questa situazione favorevole con il Decreto FER 2 che introduce dei meccanismi di sostegno dei prezzi, e punta alla semplificazione autorizzativa, vero “tallone di Achille” dello sviluppo del settore in passato. Non solo, ha annunciato lo sviluppo di 5 GW di eolico offshore (da mettere all’asta tra il 2023 e il 2026), e la realizzazione del primo impianto eolico offshore nel Paese.

Semplificazione delle procedure per ottenere le autorizzazioni

Anche sul fronte autorizzativo qualcosa si è mosso: ci sarebbe stata una accelerazione delle procedure autorizzative per agevolare la diffusione di progetti di energia rinnovabile: in particolare per l’eolico offshore, sul quale si punta più decisamente sarà prevista, per ora solo per impianti fino a 10 MW, una Autorizzazione Unica e non più concessioni demaniali. Un piccolo passo verso una semplificazione sempre più marcata. In vista però anche provvedimenti ulteriori forme di supporti per le rinnovabili e per le tecnologie ad esse associate (come le batterie).

I risultati del Rapporto RECAI testimoniano quindi un Paese che investe e punta sull’energia come leva di crescita economica in un momento propizio a causa delle convergenze internazionali che pesano sul mercato energia. Un traguardo da consolidare a livello di semplificazione burocratica per attrarre investimenti e rafforzare le “pipeline” dei progetti eolici e fotovoltaico per stoccare sempre di più energia alternativa e abbandonare la “cara” dipendenza dai mercati energetici esteri.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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