La Commissione europea ha presentato, il 16 marzo, il suo Net-Zero Industry Act , una proposta tanto attesa volta a dare impulso all’industria verde in Europa. L’obiettivo è produrre su suolo europeo, entro il 2030, almeno il 40% del fabbisogno annuo di tecnologie utili alla neutralità climatica, così da raggiungere la piena neutralità entro il 2050. Il sostegno sarà incentrato soprattutto su 8 tecnologie strategiche: solare, eolico, batterie, geotermia, elettrolizzatori, biogas, Css.

Resilienza e competitività della produzione green tech made in UE per il raggiungimento della neutralità climatica

Ad oggi la Cina è il primo stato per investimenti sugli impianti green tech. Infatti a livello globale la Cina occupa il 90% degli investimenti in impianti di produzione di tecnologie net-zero. Per tecnologia net-zero si intendono quei progetti, che impiegano tecnologia verde (come solare, eolico, ecc), in grado di raggiungere emissioni zero emissioni di gas serra o vicino allo zero.

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Il Net-Zero Industry Act è pensato proprio per rafforzare l’indipendenza del vecchio continente nella produzione industriale di queste tecnologie così da poter raggiungere gli obiettivi intermedi di neutralità climatica nel 2030 e la totale neutralità entro il 2050.

«Abbiamo bisogno di un contesto normativo che ci consenta di accelerare rapidamente la transizione verso l’energia pulita – ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea – il Net-Zero Industry Act farà proprio questo. Creerà le migliori condizioni per quei settori che sono cruciali per noi per raggiungere lo zero netto entro il 2050: tecnologie come turbine eoliche, pompe di calore, pannelli solari, idrogeno rinnovabile e stoccaggio di CO2.»

Il Net-Zero Industry Act punta ad aumentare la produzione interna di almeno il 40% delle otto “green tech” definite strategiche per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica fissati per il 2030: solare fotovoltaico e termico; eolico onshore e fonti rinnovabili offshore; batterie e accumulatori; pompe di calore e geotermia; elettrolizzatori e celle a combustibile; biogas e biometano; cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs); tecnologie per le reti elettriche.

Tra quelle non riconosciute come strategiche ma comunque sostenute dalla proposta di legge rientrano anche le «tecnologie avanzate per produrre energia nucleare». Qui la proposta appare ambigua, non è chiaro se la tecnologia nucleare potrà beneficiare delle medesime agevolazioni burocratiche e dell’accesso ai finanziamenti riservati alle “tecnologie stategiche“.

Dalle semplificazioni burocrative alla formazione di personale specializzato, cosa cambierà con il Net-Zero Industry Act

L’iniziativa legislativa, abbinata ad un allentamento sulle regole per gli aiuti di Stato nel settore e a un’altra proposta sulla filiera delle “materie prime critiche“, potrebbe dare uno slancio significativo alla cosiddetta “industria pulita”. La strategia presentata dalla Commissione Europea, se dovesse essere approvata, prevede misure specifiche per creare un contesto normativo che permetta di accelerare i processi verso verso la neutralità climatica.

Le maggiori novità che introdurrà la legge saranno, in primo luogo, la semplificazione burocratica nell’accedere a finanziamenti ed investimenti per i progetti ed iniziative sulle green tech e verso il Net-Zero. In secondo luogo saranno incentivate quelle imprese che lavoreranno per adattare i processi di produzione verso l’assorbimento di CO2. Gli incentivi saranno proporzionali alle quantità di CO2 catturate, così da incentivare la riduzione di emissioni anche per quei processi ad alto rischio.

Inoltre, il piano Net-Zero, punta ad accrescere la formazione specializzata, la condivisione delle tecnologie ed il monitoraggio degli obiettivi raggiunti per tutti gli stati membri. Sarà permesso, ai singoli stati, la formazione di appositi spazi per la sperimentazione e lo sviluppo di tecnologie a zero emissioni; inoltre sarà creata la piattaforma Net-Zero Europe che garantirà la condivisione dei dati per monitorare i progressi verso gli obiettivi di neutralità climatica. Infine sarà incentiva la formazione di personale specializzato attraverso la formazione di una “Net-Zeto Industry Academies”.

Riassumendo la nuova proposta spinge l’accelleratore per un più rapido raggiungimento degli obiettivi di neutralità entro il 2030. Per farlo punta sulla produzione interna per ridurre la dipendenza dall’estero e nella creazioni di poli di sperimentazione e condivisione delle tecnologie e dei dati.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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