Esiste oggi una società civile globale, composta da cittadini e istituzioni nel mondo, che reclamano la necessità di una Costituzione per la Terra, come legge superiore a tutti, per sfidare le emergenze mondiali dovute alle insidie dei conflitti armati e all’azione dell’uomo, senza regole, sugli equilibri ecosistemici.

Tra le tante insidie a cui è esposto il nostro pianeta, ci si interroga sulla possibilità di dar vita a un sistema di regole costituzionali internazionale, in grado di governare ogni forma di conflittualità nel Pianeta.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Una Costituzione per la Terra: espressione di civiltà globale

Negli anni Novanta è stata emanata una Dichiarazione della Carta della Terra sulla base di un progetto lanciato dall’ONU. Questa è oggi il frutto di un consolidato e pluridecennale dialogo interculturale con l’obiettivo di costruire una famiglia umana planetaria attorno a principi e responsabilità condivisi, per una società globale pacifica e giusta e il rispetto per la natura e le generazioni future.

In Italia, su invito della Scuola Costituente Terra , il giurista filosofo Luigi Ferrajoli ha presentato un progetto di Costituzione della Terra come realistico sistema ragionato di limiti e vincoli ai poteri degli Stati sovrani e dei mercati. Il progetto si fonda sull’idea che esiste un costituzionalismo globale già incorporato nell’ordinamento internazionale, insito nelle numerose Dichiarazioni dei diritti universali, i cui principi di pace, libertà e uguaglianza, sono solennemente enunciati. Tuttavia, tali principi  risultano ampiamente disattesi nella realtà internazionale, ed è per questo motivo che vanno invece presi sul serio attraverso un ragionato processo costituente globale.

Ma che cos’é una Costituzione?

Secondo il  costituzionalismo affermatosi dopo la seconda guerra mondiale e la vittoria sul nazifascismo, le costituzioni sono leggi fondamentali di uno Stato sovrano. Esse hanno carattere superiore rispetto a tutte le altre norme dell’ordinamento giuridico e si pongono al di sopra di tutti.

Tale disciplina giuridica prevede che, istituzioni politiche e cittadini di una comunità sociale, definita da confini territoriali, sottoscrivano un patto di riconoscimento reciproco. E il patto, nel legittimare l’esercizio dei poteri pubblici, contestualmente lo vincola al rispetto delle libertà e alla realizzazione dei diritti sociali ed economici, con il fine di realizzare il benessere collettivo.

Le leggi fondamentali hanno garantito la convivenza pacifica nella storia recente dei regimi costituzionali. Tuttavia il miracolo di una simile pacificazione sociale, è venuto sempre meno per via delle inedite dinamiche sociali, politiche e economiche, dovute ai processi della globalizzazione.

Pertanto le Costituzioni, in quanto concepite come leggi primarie ancorate  agli Stati nazionali, non sono  in grado di elevare il diritto a fondamento delle odierne relazioni internazionali. In effetti, altre forme di potere, oltre i confini dello stato, non vincolate dal patto di convivenza civile, determinano di fatto il destino dei popoli e del Pianeta. Sono i poteri privati del mercato e della finanza, che in nome delle libertà individuali dei soggetti che li detengono, possono esercitarsi in maniera dispotica.

Una Costituzione per la Terra oltre lo smarrimento e le emergenze globali

Crisi nucleare, riscaldamento ambientale, disuguaglianze, criminalità internazionale ed economie illegali pongono l’umanità in una condizione di grande smarrimento, minacciano la sua stessa sopravvivenza e ogni altra forma di vita sulla terra.

Nella sua dimensione planetaria l’uomo sembra essersi smarrito nel ritorno a un originario stato di natura, senza la forza delle regole che lo preservano dalla violenza e dalle guerre di sopraffazione. Urge pertanto il costituirsi di un ordine giuridico costituzionale globale per sfidare le minacce della contemporaneità.

Le emergenze di ordine planetario

Secondo  il Rapporto di Valutazione dei Cambiamenti Climatici 2023  il riscaldamento climatico  è in larga parte dovuto alle attività umane ecologicamente non sostenibili, in ambito mondiale. L’acqua, l’aria i suoli sono inquinati, i ghiacciai si sciolgono e i mari si innalzano, siccità e alluvioni causano povertà, miseria, morte di milioni di vite umane e l’estinzione di diverse specie viventi.

Inoltre la diffusione dei conflitti armati sull’intero pianeta, la produzione e detenzione di armi nucleari e micidiali, incombono pericolosamente sul bene prezioso della pace fra i popoli. Guerre, persecuzioni politiche e massicce violazioni dei diritti umani nei Paesi dispotici, si  aggiungono come causa determinante dell’emergenza migratoria.

Una Costituzione per la Terra, tra necessità e possibile speranza attuativa

La necessità di una Costituzione per la Terra, per un pianeta vivente,  poggia sull’evidenza di una inadeguatezza conclamata, su basi internazionali, del costituzionalismo dei Paesi occidentali.

Lo scenario emergenziale planetario induce alla urgente presa di consapevolezza dell’assoluta necessità di intervenire per contrastare i disastri ambientali e le tendenze autodistruttive dell’azione umana.

La società civile globale può rappresentare la forte speranza e il bisogno che l’umanità riesca, realisticamente, a vincere la gara tra la velocità di un degrado ambientale, non più garante della vita sulla terra, e la capacità dell’uomo di rendere effettiva la civile convivenza mondiale in armonia con gli ecosistemi planetari.

Condividi su:
Lucia Muscetti

Lucia Muscetti

Laureata in Scienze Politiche, docente emerita in discipline giuridiche ed economiche presso i Licei di Scienze Umane. Leggo e approfondisco saggi sui diritti umani e di politica per scrivere e praticare l’arte del vivere bene insieme. Partecipo al laboratorio giornalistico di BuoneNotizie.it

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici