L’agricoltura naturale rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per coltivare cibo in armonia con l’ambiente. In contrasto con i metodi agricoli convenzionali, l’agricoltura naturale pone l’accento sulla sinergia tra la natura e il lavoro umano. L’Orto Elementare, detto anche “Metodo Cappello”, è un sistema di agricoltura sinergica sviluppato dall’Agronomo Italiano Gian Carlo Cappello che permette di coltivare cibo tutelando il terreno e l’ambiente.

Orto elementare una pratica di agricoltura naturale

L’orto elementare è una pratica di agricoltura naturale sviluppata dall’Agronomo italiano Gian Carlo Cappello. Nato grazie agli esperimenti condotti da Masanobu Fukuoka: l’agricoltore giapponese sviluppo un sistema agricolo noto anche come “Agricoltura Naturale” o “Agricoltura di Non Fare”, la cui esperienza è stata poi raccolta nel libro “La rivoluzione del filo di paglia”. L’agricoltura naturale si basa su cinque principi che hanno poi dato vita al non metodo dell’Orto elementare:

  • Non-lavoro del suolo, Fukuoka credeva che l’aratura e il rivoltamento del terreno danneggiano la struttura del suolo e la sua biodiversità. Il terreno non viene arato. Invece, si lascia il suolo intatto, mantenendo la sua struttura naturale.
  • Semina diretta, le colture vengono seminate direttamente nel terreno, senza la necessità di preparare il terreno o di trapiantare i semi. Questo riduce lo stress delle piante e mantiene la copertura vegetale sulla superficie.
  • Copertura del suolo, una parte chiave del metodo è la copertura del suolo con paglia o altri materiali organici. Questa copertura aiuta a trattenere l’umidità, a impedire la crescita delle erbacce e a proteggere il suolo dai raggi solari diretti.
  • Rotazione delle colture, Fukuoka promuoveva la rotazione delle colture per migliorare la fertilità del suolo e ridurre il rischio di malattie delle piante.
  • Nessun uso di fertilizzanti e pesticidi chimici, il sistema si basa sull’uso di risorse naturali e sulla creazione di un ambiente che favorisca la salute delle piante.

Questo approccio ha guadagnando sempre più popolarità tra coloro che cercano di coltivare in armonia con la natura e ottenere raccolti abbondanti senza l’uso di sostanze chimiche dannose. Dall’esperienza dell’agricoltore giapponese sono poi nate varianti come l’orto elementare dell’agronomo Cappello.

Orto elementare, caratteristiche del non-metodo Cappello

L’Orto Elementare apparentemente sembra simile all’orto sinergico, ma in realtà se ne distacca parecchio sia nella scelta dei materiali (Cappello usa come pacciamatura il fieno e non la paglia) che nella creazione del letto di coltivazione. Punto fermo resta, per ottenere un buon risultato, la presenza di humus nel suolo, che sostenga la vita delle piante, a meno che non ci si accontenti di un orto dipendente da continue immissioni di risorse dall’esterno anche sotto forma di concimi di origine sintetica e organica che danneggiano suolo ed ecosistema. Per chi desidera un cibo sano e nutriente l’humus, che sostiene la vita del pianeta, è il vero prodotto da coltivare, perché è grazie ad esso che tutto il resto accade.

Nell’orto elementare si punta a ripristinare, mantenere, aumentare la presenza del humus nel terreno. L’humus è frutto dell’elaborazione di materia organica e minerale di ogni tipo da parte degli organismi che popolano i primi centimetri della crosta terrestre. L’humus si forma naturalmente nel suolo vivo grazie al lavoro di una comunità di esseri viventi la cui presenza ed efficacia è inversamente proporzionale alla quantità di eventi che arrivano a turbarne le attività. Insomma i creatori ipogei dell’humus sanno da soli cosa fare e si attivano in base alle condizioni che incontrano con il risultato di migliorare sempre la situazione di partenza. Oggi che le perturbazioni sono sempre maggiori per via dell’utilizzo dei mezzi meccanici, infatti, l’humus si va perdendo con la conseguente perdita di fertilità di enormi territori, che oggi minaccia la nostra stessa sopravvivenza.

I benefici dell’agricoltura naturale

L’orto elementare offre una serie di vantaggi significativi. Innanzitutto, riduce l’impatto ambientale. La mancanza di aratura e l’uso minimo di mezzi meccanici riducono il consumo di carburante e l’emissione di gas serra. Inoltre, la copertura di paglia aiuta a trattenere l’umidità del terreno, riducendo la necessità di irrigazione e contribuendo alla conservazione delle risorse idriche. L’approccio del Metodo Cappello favorisce la qualità del suolo, promuovendo la biodiversità e la salute delle piante. Ciò si traduce in raccolti più sani e più nutrienti. Inoltre, l’assenza di pesticidi chimici e fertilizzanti sintetici rende i prodotti agricoli sicuri per i consumatori.

L’esempio più pratico realizzato in Italia è l’orto di Angera, avviato nel 2015 dall’Agronomo Cappello. La superficie è di 1050 m2 coltivati, l’intero orto è gestito agevolmente da una sola persona, senza alcuna dotazione di attrezzature meccaniche o da costosi input chimici. Si è calcolato che la produzione annua  è 3150 kg di verdura buona e variata. La soluzione dell’orto elementare è perfetta spiega l’agronomo da applicare anche «nei Paesi definiti (e ridotti) poveri»

Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici