Un computer a disposizione di un allenatore era un’utopia, nel 1973. La storia dei dati e del calcolo applicato al calcio non poteva che cominciare in un posto dove di utopia se ne intendevano: l’Unione Sovietica. In quell’anno il colonnello Lobanovsky iniziò ad allenare la Dinamo Kiev, e come prima richiesta nel suo staff, volle uno statistico e un computer. Di calcolatori se ne vedevano talmente pochi, che il Kgb lo mise subito sotto controllo. “Tutto è un numero” profetizzava il colonnello. Addestrò la sua squadra alla ripetizione di schemi elaborati al computer. Fu il primo a introdurre il calcio totale e portò la Dinamo Kiev e la nazionale russa ai massimi livelli del calcio europeo.

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