Kai Lapschies oggi non sarebbe vivo se non fosse stato per la prontezza di riflessi di Kelly Patrick, che lo ha prontamente soccorso, salvandogli la vita. Kai ha incontrato Kelly per la prima volta a fine settembre, appena dimesso dall’ospedale.
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SostieniciAi primi di settembre, Kai Lapschies, studente 19enne di Honolulu, stava facendo surf al largo di Waikiki, di fronte alla spiaggia di Kalama, insieme ad un amico quando improvvisamente ha avuto delle convulsioni ed è svenuto. Per un caso fortuito Kelly Patrick stava facendo surf in quello stesso tratto di mare e stava guardando in direzione di Kai proprio in quel momento.
“Vedevo solo i suoi capelli tra le onde”, ha detto Kelly ad una TV statunitense. “Arrivata vicino a lui, sono scesa dalla mia tavola da surf, l’ho afferrato sotto le ascelle e gli ho sollevato la testa. Quando la testa è emersa dall’acqua, il suo viso era bianco e dalla sua bocca usciva della schiuma”.
I bagnini di Kalama beach hanno riportato Kai a riva e lo hanno trasferito in ospedale. Kai stato ricoverato per oltre 20 giorni, 11 dei quali in coma. Sembra che Kai abbia avuto le convulsioni in acqua in seguito ad un attacco epilettico: quel giorno non avrebbe preso le consuete medicine e, di conseguenza, sarebbe svenuto e caduto in acqua. Non sapeva, però, che nei pressi c’era un “angelo custode” pronto ad intervenire.
“Ricordo solo di aver preso l’onda”, ha dichiarato Kai. “I medici non sapevano se mi sarei risvegliato, ma sono ritornato in vita e questa è la mia seconda chance”.