Spesso la relazione tra disabilità e musica risulta difficile per la frequente mancanza di strumenti musicali appositamente adattati alle caratteristiche dei musicisti. Ciononostante, riuscire a suonare uno strumento musicale potrebbe rivelarsi benefico per coloro che soffrono di disabilità, oltre che uno svago piacevole. Da questa esigenza nasce Musica Senza Confini, un progetto musicale innovativo che si rivolge a persone con disabilità e si occupa di produzione e performance musicale inclusiva.
La nascita del progetto
A ideare il progetto è stato Manuele Maestri, musicista professionista che vanta collaborazioni con artisti nazionali ed internazionali, laureato presso il Conservatorio di Rovigo e di Trento. Egli ha sempre portato avanti l’attività di didatta e ha creato questa iniziativa dalla sua voglia di fare qualcosa di concreto anche per persone con difficoltà fisiche e cognitive.
L’idea è nata in un giorno particolare: alle prove con una delle band in cui suonava, aveva notato la presenza di due bambini. Erano i figli della cantante, affetti da neuro-patologie. Maestri notò che, durante le pause, i ragazzi erano attratti dagli strumenti musicali. Così si è messo a cercare strumenti adattati: da quel momento ha iniziato a sviluppare un metodo efficiente attraverso strumenti musicali modificati ad hoc. In questo modo, anche persone con gravi disabilità possono accedere alla pratica musicale, ampliando così le opportunità di esprimersi nel mondo della musica.
Il progetto si avvale di diverse tecnologie, in base alle esigenze della persona. Ad esempio, quelle assistive permettono di superare, almeno parzialmente, le limitazioni funzionali. Ci sono poi gli strumenti aerofoni, che sono utilizzati da persone che hanno perso la capacità di movimento agli arti superiori (tetraplegia, quadriplegia, SLA, paralisi celebrale infantile, mutilazione degli arti superiori). O ancora, il Mouse Play: un software che si utilizza tramite un simulatore di mouse, adatto a quelle persone che possono muovere solo il viso e hanno difficoltà ad usare gli strumenti a fiato.
I corsi inclusivi di Musica Senza Confini
Musica Senza Confini organizza corsi per persone con disabilità. Con questa iniziativa il progetto intende creare gruppi musicali che permettano ai componenti di sentirsi parte di una band. L’obiettivo è quello di permettere ai partecipanti di essere più consapevoli delle proprie potenzialità artistiche, far crescere l’autostima, l’empatia e la comunicazione con gli altri. «Non si tratta di musicoterapia, non sono un musicoterapista e non ne ho le competenze – ha spiegato Maestri durante una conferenza – L’intento è quello di riprodurre in maniera più fedele possibile brani di musica pop, o brani comunque importanti di un certo livello. Cerco di portare la mia esperienza, fatta sui palchi o in studio. La musica, che sia il semplice ascolto, la composizione o l’esecuzione di un brano, è un’inesauribile fonte di piacere, oltre ad essere una modalità di comunicazione universale».
I corsi sono divisi in tre diverse fasi: per prima cosa ad ogni partecipante è assegnato uno strumento in base alle sue capacità. Poi si passa alla scelta del brano, si prepara l’arrangiamento e si programma la strumentazione e, dopo aver provato individualmente la propria parte, ci si prepara per l’esibizione finale di uno o più gruppi musicali, favorendo così l’interazione sociale.
La musica è un prezioso strumento educativo per tutti. Grazie ad essa, in questo progetto, vengono promossi valori inclusivi, come il diritto delle persone con disabilità ad essere integrati. Musica Senza Confini rappresenta un esempio significativo per le istituzioni, affinché esse possano sostenere progetti che contribuiscano al benessere psicologico e sociale delle persone fragili.

