Sconti fino al 20% sulle spiagge italiane per i turisti che, durante la Pasqua, scelgono di soggiornare sul balneario in base a tariffe orarie: lo hanno deciso alcuni stabilimenti balneari per contrastare il calo di affluenze previsto e fornire un’alternativa papabile ai molti italiani che, nonostante la crisi, decidono di non negarsi la consueta gita pasquale.

Tempo di vacanze, tempo di crisi. Secondo le previsioni della Confederazione Italiana degli Esercenti Commerciali (Cidec Turismo), le vacanze pasquali degli italiani, quest’anno, si svolgeranno all’insegna del calo: calo di budget (300 euro circa a testa), calo di giorni (rigorosamente non più di tre), calo di distanze (con conseguente preferenza per le mete nazionali, Roma e Venezia in primis).

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L’offerta verrà, a grandi linee, strutturata in questo modo: chi deciderà di frequentare le spiagge – per un numero di ore limitato – al mattino presto, in pausa pranzo, di pomeriggio e poco prima della chiusura – potrà usufruire di consistenti agevolazioni sulle tariffe.

La decisione di alcuni proprietari di stabilimenti balneari, spicca quindi come una risposta efficace e collaudata, come dimostrano i risultati ottenuti l’estate scorsa su diverse spiagge italiane. Lo sostiene il presidente dell’Assobalneari Confcommercio Renato Papagni: “Dobbiamo riportare i turisti sulle nostre spiagge:  lo scorso anno a causa del cattivo tempo e della crisi economica abbiamo avuto un netto calo e per questo abbiamo deciso di offrire pacchetti spiaggia low cost. In sostanza l’affitto di attrezzature e ingressi scontati fino al 20% in meno”.

L’offerta costituisce non solo una risposta tempestiva al problema concreto del calo di affluenze, ma anche un correttivo ai risultati emersi da un’indagine, pubblicata recentemente da Expedia, da cui l’Italia risulta terza in Europa (dopo Francia e Germania) per quanto riguarda i costi della vita di spiaggia. In base ai dati raccolti da Expedia, le spiagge italiane – dove il costo medio di un ombrellone si aggira intorno a 7,55 euro – risultano infatti fra le più “salate” in Europa.

L’introduzione di tariffe orarie potrebbe, quindi, costituire una risposta efficace al problema, con l’aggiunta di un ulteriore beneficio (che risulterà forse più evidente nel periodo estivo): la conseguente diversificazione e scrematura delle affluenze, che potrebbe rendere meno affollati e claustrofobici i balneari italiani.

 

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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