Un proverbio cinese dice che le “donne sostengono la metà del cielo”. In un mio precedente articolo ho parlato della bellezza e della forza delle donne, quando sono unite e di come è ancora più importante trovare questo sostegno quando viaggi da sola.

Durante il mio viaggio in Sicilia, ho partecipato a un “cerchio di donne” e l’idea è nata improvvisamente, sulla spiaggia, con alcune ragazze appena incontrate con cui ho iniziato a chiacchierare. E’ proprio vero che quando si viaggia da sole, non si è mai sole davvero.

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Basta un piccolo pretesto per iniziare a parlare, un po’ di curiosità e apertura mentale e in questo modo possono nascere incontri importanti. Credo inoltre che ogni incontro non sia mai casuale e ci dona sempre qualcosa: un insegnamento, a volte una lezione, a volte il supporto di cui avevamo bisogno in quel momento, a volte un’amicizia che durerà nel tempo.

Spesso ho notato coincidenze incredibili, anche se sono convinta che nulla accade per caso. Una delle mie più care amiche l’ho incontrata su una spiaggia a Capoverde: io stavo dando da mangiare ad alcuni randagi come facevo ogni giorno e ho scoperto che qualche metro più in la lei faceva la stessa cosa. Ci siamo presentate e abbiamo scoperto che non solo eravamo nello stesso villaggio, ma avevamo molte altre cose in comune: eravamo entrambe amanti degli animali e, cosa incredibile, lavoravamo in Italia per la stessa azienda, senza esserci mai incontrate.

Lei abitava a un’ora di distanza da casa mia e, inoltre, aveva la mia stessa passione per Robbie Williams e il suo gatto si chiama esattamente come il mio… non è incredibile? La legge di attrazione mi stupisce ogni volta, ma a questo dedicherò un altro articolo.

Con quelle ragazze sulla spiaggia, abbiamo deciso di incontrarci a casa di una di loro e di scambiare o donare qualcosa alle altre (un talento, una conoscenza, una tecnica, una torta e così via). E’ stato divertentissimo, rilassante, costruttivo, bello.

Ecco come abbiamo organizzato il nostro “cerchio di donne”:

  1. Si crea un gruppo su Whatsapp
  2. Ognuna decide cosa offrire al gruppo
  3. Si concorda il giorno
  4. Si decide dove farlo (una ragazza ha messo a disposizione la sua bellissima casa immersa tra gli ulivi)
  5. Si pensa a una “scaletta”
  6. Si decide “chi porta cosa”
  7. Si decide la durata (una giornata, una serata, qualche ora il pomeriggio) così chi ha impegni lavorativi può partecipare anche solo ad alcune attività

Noi eravamo in 10, quasi tutte sconosciute alle altre. Quella mattina ci siamo incontrate e sedute tutte in cerchio su questa terrazza affacciata sul mare e abbiamo cominciato con una piccola presentazione di ognuna di noi.

 

Quello che pensavo, durante quelle brevi presentazioni era che avrei voluto passare un’intera giornata con ognuna di loro perché ognuna aveva una sua storia, e quella era un’occasione bellissima di scoprire davvero chi c’era dietro a un viso, a un sorriso, a un modo di vestire o di parlare.

C’era una ragazza che arrivava dalla Cina e ora lavorava in Thailandia. Un’altra italiana, architetto, viveva in Thailandia da tre anni e sognava di aiutare le persone bisognose costruendo strutture in bambù. Un’altra viaggiava con il suo fidanzato su un van camperizzato, si era trasferita in Olanda e si trovava in Sicilia per la raccolta delle olive e, intanto, produceva saponi e altri cosmetici. Un’altra veniva dall’Argentina e si era trasferita lì perché adorava quel mare e quella terra e, dopo aver preso una certificazione, lavorava con il massaggio tailandese.

Ecco cosa abbiamo organizzato quel giorno:

  1. Abbiamo ricevuto una lezione di yoga
  2. Io ho guidato una meditazione e ho condiviso alcune tecniche di visualizzazione che utilizzo da molti anni
  3. Una ragazza ha portato alcuni vestiti che non usava più e ci ha invitato a fare la stessa cosa dando il via a un divertentissimo “Clothes swap party” 
  4. Una ragazza cinese ci ha insegnato come cucinare i ravioli cinesi e per fare questo ci è servito poi tutto il pomeriggio in cui siamo andate tutte insieme a fare la spesa e poi abbiamo letteralmente “messo le mani in pasta”… un’esperienza fantastica e golosa.

Con alcune di loro mi sento tuttora: con loro è nato qualcosa di speciale e di bello e mi hanno invitata nei paesi in cui vivono. Questa è un’altra cosa meravigliosa del viaggio che sto sperimentando:

incontro persone provenienti da ogni parte del mondo e quasi sempre, quando le saluto, ricevo un invito ad andarle a trovare

E così so già che potrò andare in Texas, in Svezia, in Slovenia, in Germania, in Olanda, in Thailandia e in molti altri luoghi e non solo trovare ospitalità, ma potrò visitarli con una persona che ci vive e questo ha un valore aggiunto immenso.

Sono stata invitata e aggiunta a gruppi Whatsapp e Telegram (in uno di questi ogni mattina si ricevono riflessioni sulla gioia) e ho ricevuto risorse e dritte importantissime per continuare il mio viaggio.

Ognuno di noi ha qualcosa che può donare agli altri: una conoscenza, un’esperienza, una tecnica e anche noi, se siamo più aperti e portati all’ascolto, possiamo ricevere molto: un’intuizione, un’idea o un contatto utile.

Permettetevi di sperimentare e di osservare meglio chi c’è intorno a voi e create le occasioni per organizzare incontri “di persona”, soprattutto in questo momento storico invaso letteralmente dai social.

Un abbraccio vero, una risata contagiosa, i racconti di vita, una stretta di mano, una chiacchierata liberatoria sono cose che vale assolutamente la pena di sperimentare dal vivo perché scaldano il cuore molto di più di un like.

 

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Sara Capurso

Sara Capurso

Mi chiamo Sara, amo leggere, scrivere, meditare, viaggiare. Sono coach di Theta Healing, una tecnica che insegna come utilizzare la nostra naturale intuitività attraverso le nostre onde cerebrali che possono modificare le nostre convinzioni. Seguimi su BuoneNotizie.it, dove ti racconto come ho fatto a cambiare la mia vita, e come anche tu puoi cambiare la tua!

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