Steve Jobs, Einstein, Andy Warrol, Walt Disney, ma anche Agatha Christies e Picasso. Geni? Sicuramente e anche dislessici. Eppure, come hanno ben dimostrato, questa “particolarità” non gli ha impedito di fare grandi cose, e in alcuni casi anche di cambiare il mondo.

Proprio allo stesso modo Andy, Walt, Agatha, Steve, Albert, Pablo, John sono bambini dislessici che però sanno coltivare i propri doni e i propri talenti: chi nella scrittura o nell’arte, chi nella fisica o nella musica. Tutti impegnati in una sola idea: realizzare i propri sogni, indipendentemente dal fatto che la vita abbia messo loro una difficoltà in più da affrontare.

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La dislessia causa infatti difficoltà nell’apprendimento della lettura, scrittura e del calcolo: eppure se le cose si fanno complesse i “duri” cominciano a giocare e tutti quei bambini lo fanno. E questo messaggio semplice è quello che vuole dare lo spot “I segni della Dislessia, patrocinato da Fondazione Pubblicità Progresso, presentato dall’Associazione Italiana Dislessia al XIV Congresso Nazionale, prima iniziativa della campagna di sensibilizzazione sul tema. In pratica: i bambini dislessici possono essere riconosciuti e aiutati, la dislessia non li condanna inesorabilmente all’isolamento perché AID può aiutarli, in una delle 93 sedi sparse per il territorio.

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