Site icon BuoneNotizie.it

Crisi e caro benzina: è boom dell’auto condivisa

L’attuale crisi economica, insieme ai prezzi record dei carburanti e ai continui aumenti dei pedaggi autostradali ha fatto registrare un aumento record del car pooling, cioè la condivisione di un’auto privata da parte di un piccolo gruppo di 4-5 persone. Una pratica che dall’Europa sta arrivando e si sta diffondendo anche in Italia e che consente di ridurre in modo sensibile i costi di trasporto e le emissioni inquinanti nell’atmosfera.

Lo ha reso noto – attraverso un recente comunicato stampa – postoinauto.it, uno dei principali operatori italiani del settore. Da un’indagine effettuata dal portale, emergono alcuni dati interessanti: in soli due anni, le offerte e le richieste di passaggi in auto sul territorio nazionale sono triplicate, passando dalle 29.000 del febbraio 2010 alle oltre 100.000 del febbraio 2012. Solo nell’ultimo anno, i viaggi effettivamente condivisi sono passati da 10.000 ad oltre 34.000, corrispondenti a complessivi 100.000 posti auto, mentre l’offerta e la richiesta di passaggi ha avuto un aumento del 138%, con un risparmio potenziale di emissioni CO2 vicino alle 500 tonnellate.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Dalla ricerca si evince che le regioni che utilizzano maggiormente il car pooling sono quelle del centro-nord, con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna in testa. Al sud, invece, l’idea di condividere l’auto fatica ancora a decollare, con la sola eccezione di Puglia e Campania. Le zone d’Italia in cui il servizio è più attivo sono, in generale, le grandi aree metropolitane (Roma, Milano, Torino e Bologna), mentre, in rapporto al numero di abitanti, la città italiana più virtuosa in fatto di mobilità sostenibile è Belluno.

La maggior parte di coloro che cercano un passaggio sono giovani di età compresa fra i 25 e i 34 anni (26%), seguiti dagli studenti di18-24 anni (24%), molto spesso universitari fuorisede che, sempre più spesso, preferiscono chiedere un passaggio in auto per gli spostamenti casa-università, per risparmiare denaro. L’età media di chi mette a disposizione la propria auto, invece, è un po’ più alta (39 anni). Questo dato sembra confermare sia la propensione dei giovani all’utilizzo delle nuove tecnologie, sia la loro maggiore sensibilità verso qualsiasi offerta low cost.

La tratta più gettonata è la Milano-Roma, (insieme a Bologna-Roma e Torino-Roma), con oltre 13.000 ricerche di passaggi solo nell’ultimo anno – molte di più rispetto alle offerte di auto disponibili. Una trasferta in automobile da Milano a Roma condivisa da 4 persone, infatti, costa in media 30 euro a testa – contro i circa 90 euro del Frecciarossa in seconda classe e i 100 euro di un volo aereo. E non va dimenticato che, in genere, le compagnie aeree applicano tariffe più elevate durante i weekend. I dati emersi della ricerca attestano il fatto che i vantaggi della condivisione dell’auto vengono percepiti solo per le lunghe distanze, dove il risparmio è molto più evidente, rispetto alle tratte più brevi e quotidiane, ad esempio il tragitto casa-lavoro.

Infine, vanno evidenziati due dati daverro molto significativi. Da un lato, l’indagine conferma che il car pooling è ormai un fenomeno trasversale: si va dai dirigenti d’azienda agli impiegati statali, dai militari agli operari, dai tecnici agli studenti. E dall’altro, afferma che il 36% degli utilizzatori frequenti – oltre un terzo del totale – sono donne. Le motivazioni, in questo caso, vanno cercate sia nel sofisticato sistema che garantisce la sicurezza degli utenti del portale che nella creazione del “viaggio rosa”, il car pooling dedicato esclusivamente alle donne.

«Con la benzina ormai a oltre 1,80 euro” ha dichiarato Olivier Bremer, co-fondatore di postoinauto.it, “sempre più automobilisti sono alla ricerca di alternative. Offrendo un passaggio ad altre persone e condividendo le spese, il risparmio complessivo può raggiungere le centinaia o migliaia di euro ogni anno».

 

Condividi su:
Exit mobile version