Il locale, ubicato nel centro storico di Firenze, avrà 40 posti e un look da taverna tradizionale, come spiega la titolare, Donella Faggioli. L’inaugurazione e l’apertura ufficiale sono annunciate per fine settembre. Il nome scelto dal nuovo ristorante la dice molto lunga: “L’è Maiala”, espressione fiorentina che significa ”E’ dura!”, “Sono momenti difficili!”.
Riscopri anche tu il piacere di informarti!
Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.
SostieniciImmaginiamo, per un momento, di non voler rinunciare ad una cena tipica toscana e di avere la possibilità di non sborsare 1 euro per il conto, ma solo scambiando qualcosa che abbiamo già a disposizione in casa. Ebbene, questo locale esiste ed ha detto sì al baratto, lanciando nel mondo della ristorazione una piccola ed ironica provocazione “scaccia-crisi”.
Gli avventori de “L’è Maiala” potranno accordarsi – al momento della prenotazione – su cosa, quanto e come barattare in cambio di una cena. I generi accettati per lo scambio? Sarà data priorità alle primizie contadine delle campagne toscane, ma anche ad artigianato locale, antiquariato e modernariato inclusi. Ma ben accetti saranno anche oggetti di bricolage e di design.
Potrà trattarsi di prodotti della terra, ma anche di manufatti d’antiquariato, modernariato, “cose concrete insomma, e possibilmente legate alle tradizioni e ai costumi toscani: non vogliamo certo diventare un incrocio tra un’osteria e un robivecchi”.
Chi intenderà barattare, anziché saldare il conto in moneta, dovrà però farlo preventivamente per telefono, al momento della prenotazione. “A quel punto”, ha spiegato la titolare, “si aprirà una trattativa di scambio da cui verrà fuori, in caso di accordo, il menù offerto a fronte di un paniere di cose che accetteremo in pagamento”. Nel locale si servirà rigorosamente cucina tradizionale tosca: “Quella della nonna, tanto per intendersi. A prezzi, ovviamente, popolari e anti-crisi“.