“Guardando i frequentatori dei siti”, spiega Chiara Stangalino, tra le organizzatrici della SMW e, tiene lei stessa a precisare, mamma di Marta, “mi sono resa conto che tra gli argomenti più cliccati, oltre allo sport e al porno, c’erano appunto quelli dedicati alle mamme – o meglio ai dubbi e alle problematiche delle mamme”.
Riscopri anche tu il piacere di informarti!
Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.
Sostienici“I tempi sono cambiati: una volta ci si confrontava solo con la suocera e la propria madre, e si viveva la propria condizione di mamma in una sorta di “ghetto mentale”. Finalmente è arrivata la rete, dove le mamme non devono assolutamente temere di confidare i propri dubbi e, perché no, i propri errori. Ora”, fa notare, “non si ha più bisogno di sapere come si allatta, ma in che modo, ad esempio, si può continuare a lavorare pur mantenendo le stesse condizioni contrattuali”.
“La maggior parte delle donne lavora e, nel momento stesso in cui comunica di “aspettare” un bambino, viene vista con sospetto. E i luoghi comuni sono sempre gli stessi: una mamma che lavora non avrà più tempo e testa da dedicare alla professione, come priorità avrà solo i fgli”.
“E proprio tramite il confronto in rete”, sottolinea Chiara Stangalino, “si trovano risposte e consigli su come agire e come affrontare queste problematiche. Scoprendo, così, che si può lavorare anche da casa e con maggiore tranquillità, senza temere di essere disturbati da colleghi, noncuranti delle proprie esigenze”.
“Una mamma che lavora”, conclude, “riesce anche a trovare consigli su come tirare su, anche dal punto di vista sportivo, i propri figli”. Esiste, ad esempio,“una guida in formato digitale scaricabile gratuitamente dal sito www.desiderimagazine.it con consigli utili per orientare i figli verso la disciplina sportiva più adatta”.
Fonte: ADNKronos
Per approfondire:
Vivere al tempo dei social network: arriva la Social Media Week