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Lotta al lavoro nero: nuovo progetto per affermare la legalità

Si chiama “in Regola” il nuovo progetto promosso dal Ministero del Welfare, realizzato dall’Università Link Campus in collaborazione con IRES (Istituto di ricerche economiche e sociali) della Cgil e ELEA spa. Obiettivo principale dell’iniziativa è quello di diffondere la cultura della legalità del lavoro attraverso tre indirizzi operativi: emersione del lavoro sommerso, sicurezza sul lavoro e rispetto delle norme in vigore. Il progetto prevede, attraverso il coinvolgimento dei Sindacati, le Associazioni di categoria e le istituzioni, la valorizzazione delle risorse in grado di garantire le buone pratiche individuate.

Saranno i capoluoghi di regione, Milano, Venezia, Roma, Bari e Napoli le prime sedi coinvolte nella programmazione degli interventi.

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Verranno effettuate ricerche per individuare le buone pratiche, attivati moduli formativi specifici e intrapresa una campagna di informazione negli stessi territori. 

Il fenomeno del lavoro sommerso rappresenta un problema annoso che riflette le conseguenze più gravi sulla sicurezza del lavoro e sulle mancate entrate fiscali.

Secondo i dati Censis il lavoro sommerso in Italia sottrae al fisco il 17% e il 19% del Pil, equivalenti a circa 100 miliardi di euro/anno.

Il rapporto Istat 2005 dimostra inoltre che sono circa 5.500 le attività lavorative che svolgono attività irregolari, e quasi 3 milioni di occupati a tempo pieno sono assunti in modo irregolare.

Nel 2008 l’Inps, a seguito di oltre 76 mila controlli, ha accertato 52.726 mila lavoratori completamente in nero.

Il progetto “in Regola”, insieme al testo unico sulla sicurezza del lavoro e alla recente Direttiva europea (relatore Claudio Fava) sul contrasto della manodopera illegale apre nuove prospettive verso il ridimensionamento del sommerso e il graduale miglioramento delle condizioni di lavoro. 

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