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Trasparenza carte Sim: denuncia all’Antitrust

In Italia ci sono più carte Sim che abitanti: oltre 150 ogni 100 abitanti. Gli italiani, in questo, battono addirittura gli americani (negli Stati Uniti hanno un cellulare a testa) e gli inglesi (130 ogni 100 abitanti). Purtroppo, però, a fronte di una grande vendita di Sim telefoniche, in Italia, non c’è un’altrettanta informazione sulle condizioni di acquisto.

Lo denuncia Altroconsumo che ha condotto un’inchiesta sulla trasparenza e correttezza nell’offerta, vendita e attivazione di carte Sim, visitando, in 9 città italiane, i negozi esclusivi degli operatori standard (come centri Tim , Vodafone One) acquistando carte telefoniche Tim, Vodafone, Wind e Tre. Nell’indagine sono stati coinvolti anche 7 operatori virtuali (non proprietari di rete): Noverca, Coop Voce, A-Mobile, Uno mobile, Poste mobile, Mtv mobile ed Erg mobile, e i relativi punti vendita.

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Dall’inchiesta emergono alcuni dati poco confortanti: nell’86% dei casi negozi specializzati ed esclusivi e rivenditori Sim di operatori virtuali non consegnano al consumatore le condizioni di vendita; il 51% non consegnano la documentazione controfirmata; il 22% non dà le informazioni corrette sui piani tariffari e opzioni sul credito disponibile e il 62% non consegna l’informativa sulla privacy.

Altroconsumo ha inviato i risultati dell’indagine all’Antitrust, segnalando che “è inammissibile che i negozianti adottino pratiche di scarsa trasparenza, non conoscenza delle condizioni di vendita, assenza di contratto sottoscritto, silenzio sui costi restituzione del credito residuo, e che vendino Sim senza confezione originale, in una semplice bustina di plastica”. L’Associazione ricorda, infine, che “chi compra una Sim sta di fatto sottoscrivendo un contratto con un operatore telefonico. Ma non ne conosce il contenuto perché il negoziante stesso ignora le condizioni di vendita, oppure non le comunica agli utenti”.

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