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Londra sempre più friendly con le imprese

I sussurri dicono che l’obiettivo sia “quota 15”. Londra non lascia la forbice e continua a ridurre in modo sistematico la tassazione sulle imprese, oggi al 20%, ma destinata a calare. L’imposta sulle imprese è stato uno dei passaggi più significativi di un Budget di svolta in un’economia risanata. Uno stacco violento dai guai che zavoranno l’Eurozona, onorando la strategia di George Osborne, felicemente riassunta attorno allo slogan “alti salari, bassa tassazione, ridotto welfare”. Parole che scolpiscono un nuovo modello sociale capace di creare bizzarrie politiche. Tocca, infatti, a un governo conservatore e non laburista consolidare il salario minimo che il Cancelliere ribattezza «living wage» e che per i lavoratori di almeno 25 anni significa vedere la paga oraria base balzare da 6,50 sterline, a 7,20, fino a 9 nel 2020.

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