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Rialzarsi, continuando a crescere: grande successo per il Positive Business Forum

Per due giorni manager, professionisti, sociologi e anche semplicemente curiosi e appassionati l’hanno immaginato e toccato dal vivo quel “futuro in cui i nostri figli siano più felici, in cui il benessere delle persone sia riconosciuto come elemento indispensabile per la crescita e la produttività delle aziende, un futuro nel quale prosperare e crescere”. Hanno potuto sentire dalla viva voce di scienziati quali sono gli strumenti concreti “per rendere realizzabile tutto ciò”. All’Hotel Marriott di Milano, a dispetto di crisi e cronaca nera, si è parlato di positività e di come essa aiuti a raggiungere un benessere fisico e professionale. Positività legata al business che un team eccezionale di scienziati, matematici, analisti e manager di fama internazionale ha saputo spiegare ai professionisti presenti all’evento. Al Positive Business Forum, organizzato dalla scuola di Palo Alto, si è quindi diffuso il concetto che benessere, felicità, altruismo siano fattori essenziali dello sviluppo del proprio sè e di ciò che creiamo e facciamo. Dalla saggezza pratica di Barry Schwartz ai vantaggi della felicità spiegati da Shawn Achor, dai consigli d’azione di John J. Medina alla ricerca matematica di Marcial Losada. E ancora Enrico Banchi e la sua analisi del cervello femminile, David Linden e le sue scoperte sul piacere, Paul Zack e il suo concetto di empatia. Presente anche Giuseppe Riva, direttore scientifico di Buone Notizie Communication Farm e Direttore del magazine per Ipad di BuoneNotizie, che ha presentato una serie di casi di successo. Questi sono stati solo alcuni dei protagonisti di un evento davvero straordinario che ha voluto dimostrare, riuscendoci, che “l’approccio positivo aumenta notevolmente il nostro benessere personale nella misura in cui ci rende più capaci di affrontare ogni situazione, di “cadere” e rialzarci continuando a crescere. Ma la vera notizia è che questo atteggiamento può essere appreso lavorando sulla costruzione della propria solidità: psicologica, emotiva e sociale”.

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