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Separazione dei genitori: come tutelare il benessere psicofisico dei figli

E' importante garantire il benessere psicofisico dei figli durante la separazione. Genitore tiene in braccio il figlio. Foto in bianco e nero

E' importante garantire il benessere psicofisico dei figli durante la separazione. Genitore tiene in braccio il figlio

Nella mente di un figlio i genitori rappresentano l’unione che simboleggia la prevalenza dell’amore su tutti gli aspetti distruttivi della vita. Ecco perché la loro separazione produce in lui una ferita. Se poi quest’ultima è conflittuale, il figlio è più a rischio di sviluppare patologie fisiche e psicologiche. Ecco perché è necessario sostenerlo durante questo periodo delicato, garantendone il benessere psicofisico.

Il progetto Gruppi di Parola, ad esempio, è una risorsa per i figli dei genitori separati. Promosso dall’Autorità garante, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Toniolo di Studi Superiori e Fondazione Eos, intende promuovere la condivisione delle emozioni come strumento di confronto ed elaborazione dei vissuti tra i bambini e ragazzi coinvolti nella separazione dei genitori.

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Un altro progresso nella direzione della tutela dei minori è rappresentata dalla Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori. Il documento, stilato dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’Adolescenza, mette al centro il bambino e i suoi diritti durante il percorso che parte dalla decisione dei genitori di separarsi.

Separazioni e divorzi: 1 su 5 è conflittuale

Separazionidivorzi, dopo un rallentamento durante la pandemia, sono ritornati ai livelli pre-Covid, come indicato dall’Istat. Le famiglie monogenitoriali sono cresciute arrivando a 1 milione e 62mila. Come riportato da un articolo pubblicato su “Pediatria”, il magazine ufficiale della Società Italiana di Pediatria, una separazione su cinque è gravemente conflittuale.

In un’intervista al portale Dire.it  Pietro Ferrara, professore ordinario di Pediatria presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, definisce conflittuale la situazione in cui “i minori possono rimanere danneggiati dalla crisi separativa in atto per l’incapacità da parte del genitore di leggere i bisogni e le esigenze del figlio e farsene carico”.

Si aggiungono a questo quadro l’incapacità dei genitori di trovare accordi sulla gestione dei figli, comportamenti aggressivi sul piano verbale e fisico o atteggiamenti manipolatori. Dunque, all’interno di una separazione, il danno maggiore deriva dalla conflittualità delle dinamiche relazionali all’interno della famiglia. I figli, inoltre, non esprimono in modo univoco il proprio disagio.

Mancato benessere nel bambino: segnali e conseguenze

Il dottor Massimo Nardi, psicoanalista e membro dell’Associazione Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia, dell’Adolescenza e della Famiglia, intervistato dal magazine Persone mette in guardia sui possibili indicatori di un disagio vissuto dal figlio: “I genitori si devono accorgere  […]  se ci sono cambiamenti significativi nel suo sviluppo. Per esempio, se il bambino non riesce ad affrontare il primo giorno di scuola o un’attività sociale, questi sono segnali da monitorare”. Altri indicatori sono la perdita delle tappe evolutive conquistate, difficoltà a dormire, cambiamento improvviso del carattere, calo del rendimento scolastico.

Riguardo alle conseguenze prodotte dall’esperienza di una separazione conflittuale, nel bambino possono subentrare ansia, depressione, obesità e malattie autoimmuni. Gravi possono essere anche le ripercussioni in età adulta, come evidenziato dal professor Ferrero, intervistato dal magazine Persone: “Studi scientifici dimostrano che lo stress e le modificazioni ormonali causate da esperienze negative nell’infanzia possono indebolire le difese immunitarie aumentando il rischio di sviluppare tumori e altre malattie”. In un contesto di questo genere, il ruolo del pediatra é di essenziale importanza.

Il pediatra, una figura cruciale

Ferrero mette in luce il ruolo chiave che questa figura dovrebbe ricoprire, supportando i genitori durante la separazione, intercettando i segnali di disagio nel bambino dove presenti e fornendo gli strumenti atti a promuovere il benessere psicofisico del figlio.

I pediatri, sottolinea Ferrero, “vanno formati su questi aspetti, anche se in molte regioni italiane non ci sono ancora dei corsi di formazione per i pediatri di famiglia”; secondo il professore, è plausibile ricondurre questa carenza di sostegno alla mancata cultura sull’infanzia che ancora impera in Italia.

Nel nostro Paese, infatti, non esiste una lobby che difenda i diritti dei bambini: “Per molto tempo la figura del minorenne è stata considerata un oggetto, […] come se i genitori fossero i proprietari dei bambini. […] Spesso i genitori utilizzano i figli in maniera strumentale. […]  I genitori devono capire che sono i custodi dei bambini, per cui, se non dimostrano di essere responsabili per il corretto sviluppo psico-fisico dei figli, possono essere rimossi dal ruolo genitoriale”, rimarca Ferrero.

La Carta dei diritti: 10 punti essenziali al benessere dei figli

In questo contesto, la Carta dei diritti dei figli dei genitori separati rappresenta un passo in avanti nella tutela della prole. I principi alla base della Carta sono ispirati alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La Carta si articola in 10 punti, che specificano i diritti della prole dopo la separazione dei genitori; tra questi, spiccano il diritto dei bambini di continuare a essere amati e mantenere i loro affetti, il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori, nonché il diritto a essere ascoltati ed esprimere i propri sentimenti.

Sebbene la Carta non sia una legge nell’accezione tecnica del termine, ha comunque valore simbolico, poiché rimette al centro dell’attenzione i figli, i cui diritti devono prevalere su quelli dei genitori.

Come garantire il benessere psicofisico dei figli

Tra i consigli rivolti ai genitori per favorire il benessere psicofisico dei figli durante la separazione, il professor Nardi sottolinea l’importanza di ascoltare il figlio, cercando di cogliere il suo vissuto emotivo: “Mantenere l’attenzione sullo sviluppo del bambino e intervenire in caso di variazioni  e regressioni è uno dei compiti più importanti dei genitori”. Inoltre, continua Nardi, “è importante fare riferimento a servizi di supporto come consultori familiari e servizi materno-infantili per la salute mentale dell’età evolutiva”. Purtroppo, questo tipo di servizi è spesso scarso per mancanza di personale e fondi, ma la nascita dei Gruppi di Parola può rappresentare una soluzione per il benessere psicofisico dei figli.

I Gruppi di Parola sono interventi brevi di quattro incontri, destinati a bambini e adolescenti, con genitori separati o divorziati e sono costituiti da attività di gruppo in cui i ragazzi possono parlare, condividere pensieri ed emozioni attraverso il gioco, il disegno ed altre attività, con l’aiuto di professionisti specializzati. Il Gruppo aiuta a esprimere le proprie emozioni, a porre domande, a sviscerare le proprie paure rispetto alla separazione, trovando modi per dialogare con i genitori e fronteggiare le difficoltà legate ai cambiamenti familiari. Anche mamma e papà vengono coinvolti, partecipando al colloquio conclusivo del percorso, fino a quello di approfondimento a distanza di un mese, un modo per costruire o ricostruire legami incrinati.

 

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