Coltivare e curare un orto, anche se piccolo, richiede però un minimo di preparazione, pazienza e costanza. Ed ecco che nasce l’orto urbano: uno spazio a due passi dalla propria abitazione, o meglio ancora sul balcone di casa, per potersene occupare quotidianamente.
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SostieniciIn Italia sono sempre di più gli orti urbani, soprattutto comunali, che vengono affittati oppure affidati gratuitamente ai cittadini. Un’iniziativa recente è quella avviata dal Comune di Capannori, in provincia di Lucca: a 12 cittadini sono stati assegnati appezzamenti di terreno di 30 mq ciascuno, da coltivare senza l’uso di concimi o fertilizzanti chimici. I prodotti non possono essere messi in vendita, perché lo scopo di questa iniziativa non è certo di avviare un’attività imprenditoriale, ma di riscoprire i vantaggi di una produzione alimentare tutta naturale e a km zero.
È successo anche a Roma, che già conta un centianio di orti pubblici condivisi, mappati da Zappata romana, un progetto per la ricerca e promozione di iniziative relative agli orti e giardini urbani collettivi di proprietà del Comune di Roma. Questa primavera è stato inaugurato Hortus Hurbis, un orto in stile Roma antica che grazie alla collaborazione di molti volontari ha contribuito al recupero di aree dismesse o abbandonate della capitale. E non mancano le attività di educazione ambientale, con laboratori pratici per bambini e sessioni teoriche per i più grandi.
Sempre più cittadini dimostrano tanta buona volontà e un concreto interesse per l’agricoltura urbana, perché lavorare la terra fa sentire meglio: ci insegna a conoscere le piante, i tempi e le trasformazioni della natura, ci fa sentire parte integrante di un unico grande ecosistema.