Nonostante le caldaie a condensazione o a pompa di calore siano il sistema di riscaldamento domestico più diffuso, in molti casi è necessario optare per una soluzione alternativa, ossia lo scaldabagno. Questi si addice soprattutto a contesti di utilizzo che, per motivi tecnici o strutturali, non consentono l’installazione di una caldaia (se non a fronte di un cospicuo investimento economico).

In commercio è possibile reperire una vasta gamma di scaldabagni, diversi per capacità e funzionamento; le opzioni di scelta non mancano di certo, ma per individuare il modello più adatto alle proprie esigenze ed al relativo consumo di acqua calda sanitaria occorre valutare con cura diversi fattori, dalle funzionalità ai costi di esercizio. In questo approfondimento vediamo quindi come scegliere lo scaldabagno più funzionale per la casa.

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Tipologie di scaldabagno: elettrici o a gas

Le due principali categorie di scaldabagno domestico sono di tipo elettrico oppure a gas. Sono entrambe piuttosto comuni, tant’è che si possono facilmente reperire tanto presso rivenditori specializzati quanto online, affidandosi a shop digitali come Emmebistore.com. Ma qual è la differenza tra le due tipologie? In sostanza, si tratta di sue sistemi che sfruttano una fonte diversa per riscaldare l’acqua e/o mantenerla alla temperatura desiderata.

In uno scaldabagno elettrico, l’elemento riscaldante è una serpentina, che funge da resistenza: attraversata dalla corrente elettrica, si riscalda e trasferisce il calore nell’acqua presente nell’accumulo; solitamente gli impianti di questo tipo sono dotati di una specifica funzionalità che consente di mantenere la temperatura preimpostata.

Gli scaldabagni a gas sono molto simili alle caldaie, in quanto riscaldano l’acqua servendosi di un bruciatore alimentato da metano o GPL,  a seconda delle caratteristiche dell’impianto domestico. Non a caso, i modelli più moderni utilizzano anche la tecnologia della condensazione, per limitare ulteriormente il dispendio energetico. Di recente sono comparsi sul mercato anche gli scaldabagni a pompa di calore, che sfruttano un principio per certi versi analogo a quello dei frigoriferi: l’apparato ‘attira’ il calore al proprio interno per scaldare l’acqua, garantendo un maggior risparmio energetico.

Aspetti da valutare

Detto delle specifiche tecniche che contraddistinguono gli scaldabagni elettrici e a gas, vediamo quali sono gli aspetti che possono indirizzare le scelta, in un senso o nell’altro.

Partiamo dai costi. Gli scaldabagni elettrici sono quelli più economici e, specie se non particolarmente grandi e capienti, rappresentano un buon compromesso per contesti con pochi utilizzatori e un bisogno limitato di acqua calda sanitaria. I modelli a gas e a pompa di calore presentano invece costi di acquisto e installazione più elevati ma, al contempo, si caratterizzano per un livello tecnologico e funzionale più elevato. Di conseguenza, in linea di principio si prestano ad essere utilizzate in case con più inquilini e per soddisfare una richiesta maggiore di acqua calda.

Altro fattore dirimente è, ovviamente, quello legato ai consumi. Da un lato, bisogna considerare come l’effettivo consumo di energia possa variare – anche sensibilmente – in relazione a numerosi fattori, dal numero di utenti al clima stagionale che caratterizza una data area geografica e influisce sul bisogno di acqua calda sanitaria.

In linea di principio, però, ipotizzando un utilizzo a parità di condizioni, gli scaldabagni elettrici – specie quelli di vecchia generazione, sono quelli che consumano di più, a causa dell’elevato assorbimento energetico determinato dalla resistenza elettrica. Gli apparati a gas, invece, sono un’alternativa più economica e sostenibile, merito del costo ridotto del combustibile utilizzato (metano o GPL); il miglior rendimento, dal punto di vista energetico, è garantito dalle caldaie a pompa di calore. Infine, occorre valutare anche gli aspetti tecnici, ovvero la configurazione degli impianti esistenti e lo spazio utile per la collocazione della caldaia.

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