Il dolore al cuoio capelluto è una sensazione spiacevole e piuttosto diffusa che può rappresentare un campanello d’allarme da non sottovalutare.

In quest’articolo faremo il punto su ciò che è utile sapere relativamente a queste manifestazioni e come ci si deve comportare laddove le si dovesse riscontrare.

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Cosa si intende esattamente per “dolore”

In riferimento al cuoio capelluto, quella che viene genericamente definita “dolore”,  è una sensazione che può presentare diverse sfaccettature.

In alcuni casi la percezione è simile ad un bruciore, in altri invece prevale il prurito, di conseguenza si avverte uno stimolo a grattarsi per trovare immediato sollievo.

Le differenze da caso a caso riguardano anche l’intensità del fastidio, che può essere più o meno accentuata, e le modalità di manifestazione: talvolta il dolore può essere costante, talvolta invece può accentuarsi in maniera significativa quando ci si pettina o quando ci si toccano i capelli.

Le principali cause del dolore al cuoio capelluto

Individuare la causa del dolore al cuoio capelluto è l’operazione preliminare necessaria per poter poi intraprendere un trattamento idoneo, e alla base di tale fastidio possono esserci ragioni diverse; andiamo a scoprire quelle più consuete.

Anzitutto, tale dolore può essere dovuto ad anomalie del cuoio capelluto, come possono essere ad esempio un’eccessiva secrezione di sebo, la presenza di forfora oppure una dermatite seborroica.

Altra causa piuttosto comune è la follicolite, che nasce dalla presenza, all’interno del sebo, di alcuni batteri che portano ad infiammare i follicoli piliferi.

Il dolore al cuoio capelluto può essere dovuto anche ad un’infiammazione del muscolo erettore del capello, la quale è spesso dovuta al bruxismo, ovvero la propensione a digrignare i denti, anche durante il sonno: il compimento ripetuto di questi movimenti, infatti, può avere dei risvolti sulla muscolatura cranica.

Anche condizioni psicologiche spiacevoli come ansia e stress possono favorire l’insorgere di questo fastidio, e tale correlazione è spiegata nel dettaglio in un interessante approfondimento sul dolore al cuoio capelluto presente nel sito web del centro medico tricologico Tricomedit Group.

Si ritiene infatti che queste condizioni emotive scatenino una reazione biochimica in grado di innescare i nocicettori, scaricandosi a livello follicolare e dando così vita alla sensazione di fastidio e prurito.

Dolore al cuoio capelluto e caduta dei capelli

Quando si manifesta una qualche anomalia della capigliatura o del cuoio capelluto, il principale timore è sempre l’eventualità che i capelli possano cadere: il dolore al cuoio capelluto, dunque, può avere quest’effetto? La risposta, purtroppo, è affermativa.

È piuttosto frequente, infatti, che le condizioni descritte comportino un “telogen effluvium”, ovvero una caduta di capelli superiore rispetto ai normali cicli fisiologici, senza trascurare il fatto che specifiche problematiche del cuoio capelluto, come la presenza di forfora o l’eccessiva secrezione sebacea, possono di per sé favorire l’insorgere di un’alopecia.

Per queste ragioni, dunque, il dolore al cuoio capelluto non va sottovalutato: se queste manifestazioni si rivelano piuttosto accentuate e se si protraggono per un lasso temporale significativo, bisogna sottoporsi ad una visita tricologica senza temporeggiare.

Dolore al cuoio capelluto e rimedi

Dal momento che le cause del dolore al cuoio capelluto possono essere svariate, sono altrettanto variegati i rimedi che è possibile attuare.

L’ideale è, ovviamente, agire direttamente su ciò che origina il problema: se esso è generato dalla presenza di forfora si utilizzerà un buon shampoo antiforfora, se il problema è un’eccessiva secrezione di sebo si utilizzerà un prodotto ad azione seboregolatrice, se si sta vivendo un periodo di forte stress bisognerà cercare di rimodulare i propri impegni e ritrovare un buon equilibrio psico-fisico, e via discorrendo.

In tutti questi casi, ovviamente, il parere del tricologo è fondamentale, e sarebbe invece un grosso errore sbilanciarsi in “autodiagnosi” prive di fondamento.

Parallelamente ai rimedi specifici, vi sono anche dei rimedi a carattere generale che sono spesso suggeriti a chi riscontra questi fastidi, come ad esempio i massaggi al cuoio capelluto, preziosi per rilassare la cute ed i muscoli cranici e per espellere il sebo in eccesso.

Soluzioni più moderne, frutto dei più recenti progressi della scienza medica, sono invece il ricorso a trattamenti laser, in grado di favorire la vasodilatazione, o quelli eseguiti con raggi ad alta frequenza, utili anch’essi per favorire l’irrorazione sanguigna, oltre che per la loro azione disinfettante ed igienizzante.

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