Viviamo in un’epoca in cui lo stress quotidiano sembra essere diventato una costante indesiderata nella nostra vita frenetica. Le persone cercano quindi rimedio in moltissimi campi diversi, con tecniche e trucchi differenti, eppure tra questi ce n’è una antica, quotidiana ma straordinariamente efficace: la musica.

Da sempre compagna dell’umanità, questa ha il potere di toccare le corde più intime dell’animo umano, agendo come un vero e proprio elisir di benessere. La bellezza della musica risiede nella sua capacità di trasportarci in luoghi emotivi e rilassanti, offrendoci un’ancora di salvezza nei momenti di tensione.

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Con l’avvento della tecnologia, il nostro rapporto con la musica ha subito un’ulteriore trasformazione. Oggi, non solo la possiamo ascoltare in qualunque momento e attraverso qualunque dispositivo, ma anche imparare a suonare è diventato più semplice.

Grazie a strumenti digitali e risorse sul web, come il metronomo online, gli accessi agli spartiti o i corsi musicali su internet, possiamo esplorare questa materia in modo più accessibile e flessibile.

È un modo nuovo di vivere la musica, che la porta a essere compagna di vita in ogni singolo momento delle nostre giornate e a cui dovremmo fare profondo riferimento qualora si abbia bisogno di ritrovare un po’ di equilibrio interno.

Perché la musica genera benessere sul nostro cervello

La musica è da sempre veicolo potente di emozioni e benessere, oltre a essere un elemento che fa parte della nostra vita ed esistenza da tempi immemori. Siamo, infatti, gli unici mammiferi in grado di produrla, non solo in relazione alla capacità di utilizzare strumenti, ma anche in riferimento alle possibilità mentali di concepirla e realizzarla.

Fin dai primi stadi della nostra esistenza, la musica ha tessuto un legame profondo con la nostra psiche, un legame che va ben oltre il puro piacere uditivo. La storia stessa riflette il suo ruolo cruciale per la nostra salute, come dimostrato dalle antiche pratiche di guarigione e rituali che coinvolgono suoni e canti.

Il nostro stato emotivo ne viene quindi influenzato direttamente, superando le barriere linguistiche e culturali. Ancor prima di comprendere il significato delle parole di una canzone, siamo infatti in grado di percepire e rispondere alle emozioni che cerca di veicolare.

Uno degli aspetti più interessanti è il fatto che l’ascolto non è limitato al solo timpano; è stato visto, infatti, che il godere della musica è un’esperienza multisensoriale che coinvolge l’intero corpo.

Quando le onde sonore ci colpiscono, il corpo umano, composto principalmente d’acqua, vibra in armonia, attivando tutti i sensi e creando una connessione unica tra queste e la nostra psiche.

A livello neurofisiologico, vengono attivati i circuiti neurali della ricompensa, stimolando la produzione di dopamina: il neurotrasmettitore del piacere e della gratificazione. Vengono, quindi, rilasciate endorfine ed encefaline, riducendo la tensione fisica e promuovendo una sensazione di piacere e soddisfazione.

Sono molti gli studi scientifici che hanno evidenziato i suoi benefici nella gestione di disturbi dell’umore, malattie neurologiche, dolore cronico, ansia e patologie dell’invecchiamento.

La capacità della musica di modulare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e altri indicatori fisiologici la rende in definitiva un alleato prezioso nella promozione della salute mentale e fisica.

Alcune canzoni perfette per rilassare e alleviare lo stress

In un’epoca di tensioni incessanti e paure pervasive, trovare un rifugio nella musica diventa un atto di autentica autogratificazione. Quella classica, in particolare, con la sua capacità comprovata di alleviare lo stress e migliorare la salute mentale, offre un antidoto prezioso per coloro che cercano un po’ di tranquillità.

Uno dei primi è sicuramente Arvo Pärt, con il suo “Für Alina”, il quale dipinge uno scenario di quiete e introspezione attraverso una musica semplice, intrisa di silenzio, che agisce come una luce bianca contenente tutti i colori delle emozioni umane.

Claude Debussy, con “Clair de Lune”, invoca un turbine di note dolcemente vorticoso, leggero come una nuvola, imprimendo nella memoria un’apertura immediatamente riconoscibile.

Erik Satie, con la sua “Gymnopédie No.1”, crea un’atmosfera riposante e serena attraverso bassi cadenzati e una melodia eterea. Tra i grandi nomi non potevamo non citare anche Frédéric Chopin, che con il “Preludio in Mi minore” offre un momento di triste quiete permeato da malinconica poesia.

Tra i grandi, è presente anche Ludwig van Beethoven, in particolare con la “Sonata Al chiaro di luna (primo movimento)”, che crea un’atmosfera di intenso raccoglimento. Infine, maestro della musica classica moderna, “I Giorni” di Ludovico Einaudi offre riposo autentico per l’anima attraverso la sua dolcezza e la sua semplicità.

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