Ogni anno, nei mesi invernali, centinaia di volontari di protezione civile perlustrano le strade della città per dare gli aiuti ai senza fissa dimora. Nel nostro Paese, il freddo è la principale causa di morte. Con le ultime allerte meteo di basse temperature aumenta il rischio di congelamento per chi vive in questa situazione di estremo disagio. Secondo l’Istat, Istituto nazionale di statistica, sono 96.197 le persone senza tetto e senza fissa dimora iscritte in anagrafe al 15 dicembre 2022. La maggioranza è composta da uomini. Il 38% è rappresentato da cittadini stranieri. Le persone censite sono residenti in più di duemila comuni italiani, ma si concentrano per il 50% in sei comuni: Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova e Foggia.

Secondo la Federazione italiana organismi per le persone senza dimora, la rilevazione pubblicata dall’Istat rappresenta un’importante novità, in quanto permette di dare visibilità e riconoscimento anche a segmenti di popolazione che tendono a essere difficilmente tracciabili da un punto di vista statistico. Questo elevato numero di presenze in strada mette in allerta le varie associazioni di volontariato che si preparano a portare gli aiuti ai senzatetto.

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Emergenza freddo: un’Italia che aiuta

“Un’Italia che aiuta” è lo slogan della Croce rossa italiana. Il servizio assistenza per i senza fissa dimora, comunemente chiamato Sasfid, prevede la distribuzione di pasti caldi, coperte ed assistenza sanitaria. Grazie alla presenza di volontari, tra i quali medici ed infermieri, è possibile offrire un primo aiuto agli utenti di strada che versano in situazione di grave disagio sociale. Il servizio, nato per fronteggiare l’emergenza freddo, attualmente si svolge nelle maggiori città italiane.

Nel comune di Ciampino, in provincia di Roma, il comitato Croce rossa di zona si avvale della collaborazione con l’Aeronautica militare per gli aiuti ai senzatetto. Una volta a settimana, ma nei periodi più freddi anche con maggiore intensità, i volontari in servizio recuperano cibo, tè caldo, e qualsiasi capo di abbigliamento adatto alla stagione invernale per poi donarli ai clochard presenti sul territorio.

A Milano il comitato provinciale della Croce rossa italiana ha aumentato i mezzi a disposizione. Si tratta per lo più di ambulanze che percorrono le strade della metropoli fornendo assistenza morale, monitoraggio dello stato di salute, vestiario, sacchi a pelo, brioche e bevande calde in ogni sera dell’anno. I turni di servizio del personale sono estremamente lunghi e freddi ma ogni volontario racconta di portare a casa soddisfazione e altruismo.

Aiuti ai senza fissa dimora

Gli aiuti ai senza fissa dimora dalla Caritas e Sant’Egidio

La richiesta di coperte e sacchi a pelo è aumentata vertiginosamente”, dichiara ad Adnkronos Alberto Colaiacomo, responsabile comunicazione per la Caritas di Roma. “Non siamo ancora partiti con un vero e proprio ‘piano freddo’ ma abbiamo aumentato i servizi per gli aiuti ai senza fissa dimora nella fascia serale incrementando la raccolta di coperte”.

Il lavoro da fare è ancora tanto ma la Caritas si sta organizzando per fronteggiare l’emergenza freddo. “L’idea – spiega Colaiacomo – è di partire tra un paio di settimane con una struttura collocata nella parrocchia di Ostia. Molte saranno le persone ospitate durante la notte. Per il resto, compreso il ‘piano freddo’ stiamo aspettando di confrontarci con l’assessorato per capire come muoverci”.

I volontari di Sant’Egidio – come racconta ad Adnkronos Augusto D’Angelo, uno dei responsabili della comunità di Roma- hanno quasi raddoppiato le ronde. Visitiamo queste persone molto più spesso portando coperte ed indumenti pesanti. Cerchiamo di intervenire in modo da poter strappare le persone più fragili dal freddo. Negli ultimi anni, Sant’Egidio ha aperto sul territorio diverse strutture. In questo modo negli ultimi tre anni abbiamo tolto dalla strada circa trecento persone”.

Gli esempi di Caserta e Bolzano

Le colonnine di mercurio di Caserta, per esempio, registrano temperature minime intorno ai tre gradi che si intensificano soprattutto nelle ore notturne. Per dare gli aiuti ai senza fissa dimora sono scesi in strada i volontari del capoluogo per distribuire coperte e bevande calde. Partita anche la programmazione di interventi di manutenzione per evitare che i bambini siano costretti a frequentare le lezioni in aule fredde come accaduto negli anni passati.

In vista del prossimo inverno, a Bolzano sarà allestita come ricovero straordinario una nuova struttura. La ripartizione amministrazione del patrimonio della provincia è stata incaricata di adottare le misure per renderla idonea al pernottamento di 205 persone. Inoltre, verrà attrezzata con servizi sanitari e utenze. L’agenzia per la protezione civile si avvarrà della collaborazione con l’Istituto nazionale per la previdenza sociale, Inps, per reperire i materiali necessari e individuare il gestore più idoneo.

In un momento come questo, in cui il freddo si fa sempre più insistente, l’attenzione del cittadino nei confronti di chi vive per strada diventa determinante. Segnalare tempestivamente la situazione alla sala operativa sociale del comune è sempre fondamentale.

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Mizar Fava

Mizar Fava

Master in sceneggiatura e critica cinematografica. Appassionata di arte, cinema, fotografia, viaggi e sport estremi. Da più di 15 anni seguo il sistema nazionale di protezione civile in tutte le sue iniziative. Mio padre, per farmi addormentare da piccola, mi raccontava sotto forma di favola le guerre mitologiche greche. Narrare storie è la mia passione fin da bambina. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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